Alta Langa DOCG: le bollicine Metodo Classico piemontesi

    Lo spumante che nasce in Piemonte

    Alta Langa DOCG: le bollicine Metodo Classico piemontesi

    È sulle colline piemontesi, dove il sole accarezza le vigne, che prende vita quello che viene considerato uno dei migliori spumanti della zona, apprezzato in tutta Italia.

    L’Alta Langa DOCG nasce qui, tra le province di Asti, Cuneo e Alessandria, secondo metodi tradizionali che si tramandano con cura e passione fin dall’Ottocento. Un rigido Disciplinare ne regola la produzione, rispettandone la storia e le eccellenti caratteristiche aromatiche.

     

    Storia e zona di produzione dell’Alta Langa DOCG

     

    zona di produzione spumante alta langa docg

     

    L’origine dell’Alta Langa DOCG risale alla metà del XIX secolo. I vitigni francesi piantati dal marchese Leopoldo Incisa nella provincia di Alessandria non erano ben accolti dai produttori di vino, che non apprezzavano le uve straniere. Nel 1848 Carlo Gancia decise così di rivoluzionare la produzione locale attraverso delle esperienze formative in Francia. A Reims, dove si trasferì, apprese il metodo di produzione del pregiato Champagne locale e lo portò con sé in Italia nel 1850, diventando colui che stabilì le regole del primo Metodo Classico italiano. Così nacquero le bollicine piemontesi Alta Langa, oggi orgoglio dell’intera Penisola.

     

    Solo negli anni Novanta, tuttavia, i principali produttori di questo vino adottarono metodi tradizionali per la coltivazione delle vigne e per la vinificazione, avviando così l’Alta Langa verso la Denominazione di Origine, ottenuta in due tranche: la DOC nel 2002 e la DOCG nel 2011.

     

    Il rispetto di queste Denominazioni prevede un’accuratissima selezione delle zone di produzione, che si trovano tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria. Sono i terreni marnosi calcareo-argillosi a fornire ai vitigni tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere forti e permettere la produzione di questo vino - il Re degli spumanti piemontesi - a patto che siano situate in collina, in posizioni a basso livello di umidità e a un minimo di 250 metri sul livello del mare.

     

    Un severo Disciplinare per un vino antico e pregiato

     

    La produzione dell’Alta Langa DOCG segue un Disciplinare severissimo, sia nella scelta delle zone di coltivazione, sia nei metodi di produzione e affinamento.

     

    L’Alta Langa Metodo Classico è uno spumante millesimato bianco o rosato (anche riserva) prodotto tramite vigneti selezionati, appartienenti alle varietà di Pinot Nero e Chardonnay. Questi possono essere impiegati in purezza o mescolati, per una percentuale che va dal 90 al 100%.

     

    Il Disciplinare prevede una densità minima di 4.000 esemplari a ettaro e una coltivazione che segue metodi privi di forzatura, impiegando la controspalliera bassa ed effettuando - nel periodo adeguato - una potatura a Guyot tradizionale o a cordone speronato. Una volta terminata la raccolta delle uve e ottenuto il vino, quest’ultimo viene messo a rifermentare in bottiglia per un periodo di minimo 30 mesi.

     

    Ognuna di queste fasi, dalla coltivazione all’imbottigliamento, deve essere effettuata a mano ed esclusivamente in Piemonte, per dare vita a un Alta Langa DOCG autentico e dotato di tutte le caratteristiche aromatiche accettate dal disciplinare.

     

    Stappare una bottiglia di Alta Riserva Classico Blanc de Blancs, significa apprezzarne il colore giallo paglierino o dorato, il profumo che ricorda quello del lievito e della crosta di pane, nonché perdersi in un sapore armonioso e intenso.

    Nella sua versione rosé questo vino - considerato una tra le migliori bollicine piemontesi - conquista l’olfatto con la sua fragranza che va dall’agrumato allo speziato e il palato con la sua corposa sapidità.

     

    L’Alta Langa DOCG in cucina: i migliori abbinamenti

     

    Ogni vino che si rispetti richiede un abbinamento gastronomico adeguato e l’Alta Langa non è da meno. Fresco e aromatico, questo vino è adatto a ogni portata del pasto e regala enormi soddisfazioni anche per accompagnare aperitivi e antipasti.

     

    Il miglior matrimonio possibile è quello che vede l’Alta Langa Metodo Classico affiancare i piatti tipici della tradizione piemontese, soprattutto quelli contenenti il pregiatissimo tartufo bianco. Si sposa però benissimo anche a fritture, fondute e formaggi (soprattutto un buon Parmigiano), nonché a piatti di pesce, frutti di mare e verdura, mentre per le portate di carne bianca e rossa si adattano meglio rispettivamente la versione Riserva e Rosè.

    L’eleganza di questo vino esalta sia i sapori di terra sia quelli di mare, diventando un ottimo compagno anche per risotti, paste e altri primi.

     

     

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