Negli ultimi anni il mondo gastronomico ha subito una significativa evoluzione, ampliando l’offerta per soddisfare le esigenze di tutti, inclusi coloro che - a causa di allergie e intolleranze - vedevano limitate le proprie opzioni. Un esempio rilevante riguarda le persone celiache, ossia affette da intolleranza al glutine, alle quali il consumo di prodotti contenenti questo elemento è precluso. Al bando persino alcuni alimenti insospettabili, come la birra!

Essendo una bevanda derivata dalla lavorazione dei cereali, essa è infatti un piacere da cui chi soffre di celiachia dovrebbe astenersi. A rimediare al problema, tuttavia, c’è un mercato in forte ascesa: quello delle birre gluten free!

Birre senza glutine: cosa sono e cosa cambia rispetto alle birre classiche?

Prima di esaminare le differenze tra le birre senza glutine e le birre “classiche”, è importante comprendere il processo produttivo alla base di queste ultime, che pone al centro il cereale, responsabile del loro contenuto glutinico.

Com’è fatta una birra tradizionale e perché contiene glutine?

La lavorazione dei cereali - in genere orzo o frumento, come nel caso delle Weisse -  scandisce le prime fasi del processo produttivo della birra (anche detto processo brassicolo). Questi vengono macerati in apposite vasche con acqua tiepida, fatti germinare, essiccati, macinati e infine fatti scaldare in acqua per favorire l’estrazione del mosto, sotto forma di maltosio.

Il mosto viene successivamente cotto e filtrato, per separare le componenti solide da quelle liquide, e arricchito con il luppolo, che conferisce tonalità aromatiche rilevanti.

Una volta raffreddato, questo liquido viene sottoposto al processo di fermentazione tramite lieviti selezionati, grazie alla quale gli zuccheri e gli aminoacidi si trasformano in alcool e anidride carbonica. Il prodotto viene infine fatto maturare e (tranne nel caso di birre artigianali) filtrato e pastorizzato.

Quel semplice cereale utilizzato all’inizio del processo, però, determina non solo il sapore della birra, ma anche la sua componente glutinica, motivo per cui queste bevande non sono adatte alle persone celiache.

Produzione e caratteristiche delle birre gluten free

La competenza dei mastri birrai ha permesso la nascita di birre adatte anche alle persone celiache, divise in due diverse tipologie:

• Birre a basso contenuto glutinico: dette anche gluten removed, non nascono dall’utilizzo di ingredienti naturalmente privi di glutine, ma da processi produttivi particolari, che mirano ad azzerare il livello di glutine o a mantenerlo al di sotto dei 10 mg/lt. Dal punto di vista organolettico differiscono molto poco dalle birre classiche.
• Birre senza glutine: si ottengono dalla lavorazione di materie prime dal contenuto glutinico assente, come riso, mais, grano saraceno, miglio, quinoa, amaranto, sorgo, castagne e altri ingredienti, meno facili da lavorare rispetto a orzo e frumento e caratterizzate da sentori peculiari, che dipendono proprio dall’utilizzo di ingredienti sostitutivi.

In entrambi i casi, queste birre possono essere classificate come gluten free, secondo la normativa europea, riconoscibili dall’immagine di una spiga barrata sull’etichetta della bottiglia. Anche i processi produttivi sono simili, ma con un’attenzione particolare ai rischi di contaminazione. Per produrre una birra senza glutine è infatti cruciale che le attrezzature, filtri e tubi siano igienizzati a fondo - soprattutto se nello stesso birrificio vengono realizzati anche prodotti classici - e che gli enzimi impiegati per il processo di abbattimento del glutine svolgano un lavoro adeguato.

Un piacere senza limiti: birre gluten free da provare

Tra i principali problemi di chi segue un’alimentazione particolare - che sia per scelta o per necessità - c’è quella di non sentirsi facilmente a proprio agio durante le occasioni conviviali, spesso a causa di una mancanza di alternative valide.

Oggi la nicchia del gluten free sta vedendo il proprio mercato crescere sempre di più, di pari passo con una notevole sensibilizzazione nei confronti della celiachia. Per questo motivo molti limiti sono stati abbattuti e i prodotti gluten free sono sempre più facili da trovare, sia nella ristorazione che nei negozi.

Per chi desidera gustare una birra senza glutine comodamente a casa propria, o per coloro che vogliono far sentire a proprio agio gli amici intolleranti durante una festa, ecco 3 birre imperdibili, che non hanno nulla da invidiare ai prodotti classici.

Stappare una Helles Gluten Free, per esempio, è un’ottima idea per aprire la serata in modo vivace e spensierato, senza però rinunciare alla complessità delle sfumature organolettiche più particolari. In un sorso di questa birra a bassa fermentazione - prodotta da malto d’orzo deglutinato che trasmette un sottofondo mielato - si può infatti percepire una luppolatura dai toni floreali ed erbacei, mentre al palato il sapore si evolve in un finale amarognolo, ma ben bilanciato, che si accompagna egregiamente a un gustoso tagliere di formaggi vaccini di media stagionatura.

Per proseguire con le chiare, è difficile resistere a una Birra Pietra Blonde BIO senza glutine, frutto di materie prime di alta qualità e di una lavorazione accurata. L’orzo biologico è trattato in modo da eliminare il contenuto glutinico, senza però compromettere le note organolettiche conferite dal cereale, dal luppolo e dalla farina di castagne, che non passano inosservate durante la degustazione. Il retrogusto amaro è equilibrato e mai invadente, bilanciato dalla freschezza della beva.

Ulteriore nota di merito, la sua versatilità in tavola: corposa, aromatica e dissetante, è la compagna perfetta per una grigliata di carne, ma anche a fine pasto, in accompagnamento a dolci cremosi o al cucchiaio.

Ami la birra ma sei intollerante al glutine? Grazie a Svinando non resterai mai a bocca asciutta!