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Cabernet Sauvignon: origini, caratteristiche e abbinamenti

Un vino di grande personalità, da abbinare a carni rosse e formaggi

Cabernet Sauvignon: origini, caratteristiche e abbinamenti

Il Cabernet Sauvignon è un esempio emblematico di vitigno che si adatta con successo a un’ampia varietà di territori, cogliendone le sottili sfumature. Originario della Francia e protagonista del cosiddetto “taglio bordolese”, ha abbandonato le sue radici locali per diffondersi in tutto il mondo con straordinarie interpretazioni, in purezza o in blend, diventando così uno dei grandi vitigni internazionali. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul Cabernet Sauvignon e sui suoi vini più rinomati!

 

Storia e diffusione del Cabernet Sauvignon

 

uva per cabernet sauvignon

Nel corso della sua storia il Cabernet Sauvignon ha viaggiato così tanto che definirlo un “vitigno francese” sarebbe riduttivo. Non è solo la sua identità odierna a essere complessa,  ma anche stabilire le sue origini è stata un’impresa ardua per molti studiosi.

Ci pensarono alcuni test genetici condotti presso la University of California nel 1996 a dare la risposta giusta circa le origini di questo vitigno: il Cabernet Sauvignon nasce dall’incrocio spontaneo tra Cabernet Franc e Sauvignon Blanc, avvenuto attorno al XVII secolo nel territorio francese della Gironda

Il secolo successivo fu particolarmente fortunato per questa nuova varietà, che si diffuse massicciamente nella regione del Médoc, spesso vinificato assieme al Cabernet Franc e al Merlot, in quello che viene definito “taglio bordolese”, al quale conferiva complessità e profondità. 

La natura resiliente e la capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche permise al Cabernet Sauvignon di raggiungere le più disparate regioni vinicole di tutto il mondo, come Stati Uniti, Australia, Spagna, Sudafrica, Argentina e Cile. In Italia approdò all’inizio dell’Ottocento, conoscendo una certa fortuna soprattutto nel secondo dopoguerra.

Oggi questo vitigno dà vita a espressioni particolarmente pregiate in Toscana, dove viene utilizzato in purezza o in assemblaggio, come per esempio nei suoi ottimi SuperTuscan. Si può trovare però anche in Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con qualche interessante declinazione in Emilia Romagna, Lazio e nel Sud Italia.

 

Il terroir del Cabernet Sauvignon e caratteristiche

 

Il Cabernet Sauvignon è in grado di trarre il meglio dalle diverse condizioni ambientali offerte da un Paese sfaccettato come l’Italia.

In Toscana, per esempio, apprezza in modo particolare la zona del Bolgheri, situata tra le colline e la costa mediterranea. La vicinanza del mare ha un notevole impatto sul clima, mitigando i rigori dell’inverno e gli eccessi dell’estate, ventilata e poco umida.

La zona garantisce un’ottima esposizione solare, elemento che il Cabernet Sauvignon apprezza particolarmente. Il vitigno si adatta alla varietà di suoli offerta dalla zona, composti da argilla, sabbia e limo.

In Trentino e in Veneto ha trovato dei territori favorevoli rispettivamente nella conca di Bolzano e sui Colli Euganei. La prima è caratterizzata da un’ottima esposizione ai raggi solari - che mitiga anche le temperature e da suoli alluvionali nelle zone di fondovalle e ricchi di porfido nei pressi dei versanti. I secondi presentano  un microclima variegato, in parte simile a quello mediterraneo (con estati calde e asciutte e inverni miti) e in parte sub-montano, con un clima più fresco e notevoli escursioni termiche tra giorno e notte.

In Friuli il Cabernet si è invece innamorato del Collio, con i suoi suoli rocciosi situati tra l’Adriatico e le Alpi. Proprio l’influenza di questi elementi dà vita a condizioni climatiche diverse, con una ventilazione fredda-umida proveniente dal mare e una fredda-asciutta, tipica delle zone montane.

 

Caratteristiche e differenze tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc

 

Strutturato e corposo, il vino Cabernet Sauvignon si distingue per un carattere che fa dell’intensità il proprio marchio di fabbrica. I vini prodotti hanno un profilo che si esprime all’olfatto con sentori pronunciati di piccoli frutti, tra cui spiccano more, ribes, mirtilli e ciliegie, e un sottofondo speziato e pepato ben riconoscibile, mentre si percepiscono maggiormente le note erbacee nei vini prodotti in condizioni climatiche più fresche. Questi tratti si prestano inoltre molto bene all’invecchiamento, che dà vita a suggestioni vanigliate. Il sorso rivela tannini vigorosi, che non passano inosservati.

Sebbene in molti lo confondano con il Cabernet Franc, basta un sorso per capire che si tratta di due prodotti molto diversi. Rispetto al Sauvignon, infatti, il Franc - da cui questo vitigno deriva - dà vita a vini meno complessi, ugualmente caratterizzati da note di piccoli frutti e spezie, ma più immediati e beverini, freschi e non troppo corposi, con tannini meno intensi. Si aggiungono a queste note organolettiche anche note che ricordano il peperone.

 

Cabernet Sauvignon, abbinamenti consigliati

 

cabernet sauvignon abbinamenti

 

In virtù della propria potenza organolettica e dei tannini intensi, il vino Cabernet Sauvignon viene scelto spesso in occasione di pranzi o cene in cui la carne è la protagonista del menù. Si adatta però anche ad altre pietanze, a patto che siano caratterizzate da un gusto deciso.

Lo si può bere in blend nella sua versione alpina, con un calice di Cabernet “Istrice” Alto Adige DOC 2022. In questo vino, mitigato dalla freschezza del Cabernet Franc usato in blend al 10%, i sentori di frutti di bosco e ciliegie sono arricchiti da un profilo speziato e pepato che vivacizza l’assaggio, nonché da suadenti note di cioccolato.

Una trama organolettica che - assieme al sorso elegante e sapido, caratterizzato da un buon livello di tannini - danno vita a un vino eccellente per i piatti di carne rossa e selvaggina, meglio ancora se accompagnati da sughi corposi. Lo si può bere anche con un tagliere di formaggi stagionati locali, durante uno sfizioso aperitivo.

La declinazione friulana è altrettanto interessante: il Cabernet Sauvignon Friuli DOC 2022 è il compagno perfetto per tutte quelle occasioni in cui alla carne si preferisce la tradizionale pasta ripiena. Che si tratti di ravioli, cannelloni o di una lasagna alla bolognese, questo vino - che qui utilizza in purezza il vitigno omonimo - sa come conquistare i sensi grazie ai profumi di ciliegia e lampone e ai sottotoni erbacei, vivacizzati dall’immancabile speziatura. Al palato si riconosce per i tannini potenti, che confermano il suo carattere deciso, ma elegante.

Chi invece non si vuole accontentare di un vino qualunque, può puntare sul "Marchese di Villamarina" Cabernet Sauvignon Alghero DOC Riserva 2019, premiato come il “Miglior Cabernet Sauvignon del Mondo”. Da sorseggiare con attenzione in un momento di tranquillità, o in accompagnamento a dei formaggi stagionati della tradizione toscana, non disprezza anche in questo caso la carne rossa. Da provare con fiorentina e tagliata, ma anche con la trippa e l’ossobuco.

 

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