Quando ha fatto la sua prima comparsa nelle cantine dell'abbazia di Saint-Pierre Hautvillers, nessuno - forse nemmeno il noto Dom Pierre Pérignon, a cui se ne attribuisce la paternità - avrebbe pensato che lo Champagne sarebbe diventato la bollicina più famosa non solo della Francia, ma del mondo, protagonista di degustazioni e abbinamenti raffinati. Oggi però i wine lovers fanno la fila per mettere le mani sulle bottiglie più pregiate, per stapparle durante le occasioni speciali. Ecco la guida definitiva alle tipologie di Champagne, per non farsi cogliere impreparati alla prossima degustazione!
La suddivisione per vinificazione
Più che di vinificazione, quando si parla di Champagne si potrebbe dire che il processo produttivo sia una vera e propria arte fatta di passaggi precisi e di scelte accurate, a partire dalla selezione delle migliori uve, in genere quelle bianche di Chardonnay e quelle rosse di Pinot Noir e Pinot Meunier.
Nelle prime fasi di vinificazione previste dal metodo Champenoise - detto anche metodo classico o tradizionale - avviene la prima grande distinzione tra le tipologie di Champagne, ossia quella per colore e per annata.
Blanc de Blancs
È la tipologia di Champagne che nasce dalla vinificazione in bianco di uve a bacca bianca, ossia partendo dalla sola variante Chardonnay. Il processo non prevede accortezze particolari, poiché non è necessario esercitare un controllo sulla colorazione del mosto. La scelta si riflette naturalmente sulle note organolettiche del prodotto finale: uno Champagne Blanc de Blancs "Grand Bouquet" Grand Cru, conserva il ricordo di questo metodo nei sentori di frutta a polpa gialla e agrumi, con una nota di miele e crosta di pane conferita dai lieviti. Al palato è fresco e armoniosamente minerale.
Blanc de Noirs
Come dice il nome stesso, gli Champagne Blanc de Noirs sono quelli che si ottengono dalla vinificazione in bianco di uve a bacca nera, di tipo Pinot Noir e Meunier, durante la fase di pressatura dell’uva. Quest’ultima viene pigiata in modo delicato e separata subito dalle sue bucce, la parte del frutto che più contiene pigmenti rossi. In questo modo le sostanze coloranti non hanno il tempo di tingere il mosto, se non in minima parte. Osservando un calice di Champagne Nicolas Feuillatte Blanc de Noirs Grand Cru 2015, si può infatti notare una leggera sfumatura ambrata. Ma il colore non è l’unico elemento che testimonia il passaggio delle uve a bacca rossa: in genere questi vini hanno un profilo più strutturato e vanno dalle note minerali di agrumi e spezie - come in questo caso - a sentori di frutti rossi.
Rosé
La categoria degli Champagne Rosé è ancora più semplice da comprendere, poiché include gli Champagne ottenuti con vinificazione in rosa, ossia assemblando un prodotto vinificato in bianco e uno in rosso, prima di procedere con la presa di spuma, oppure tramite la macerazione del mosto con le bucce nere. Le note variano di prodotto in prodotto, ma in genere regalano al palato la freschezza e la mineralità dei vini bianchi, facendosi notare anche per le note conferite dalle uve a bacca rossa utilizzate. Nel caso di un Champagne J. Charpentier Rosé Reserve Brut, per esempio, è difficile non lasciarsi incantare dai sentori di frutti rossi - come ribes e ciliegie - che si mescolano a quelli freschi di mela cotogna e fiori.
Sans année
La distinzione tra sans année e millésime non ha nulla a che vedere con il colore del prodotto finale, ma è strettamente legata alle prime fasi di vinificazione. Nei vini sans année - che in genere sono la gran parte di quelli prodotti - il vinificatore sceglie di assemblare tra loro uvaggi diversi, senza concentrarsi su un’unica annata. Questo comporta la nascita di vini più economici e dai tratti organolettici meno distintivi, ma non per questo di qualità inferiore.
Millésime
Meno diffusi e più pregiati, gli Champagne millésime nascono da uve vendemmiate in un anno specifico, e che dunque presentano caratteristiche uniche e irripetibili, che si riflettono sulle note organolettiche e sulla qualità del prodotto finale.
La suddivisione per dosaggio
Come avviene per molti altri spumanti, anche lo Champagne può essere suddiviso in categorie a seconda del suo dosaggio, che si misura valutando la concentrazione di zucchero all’interno di un litro. Durante la vinificazione, la perdita di vino causata dal processo di sboccatura prevede un rabbocco. A questo scopo viene creato il liqueur d'expédition, ossia una miscela di vino e zucchero che conferisce allo Champagne tratti specifici.
- Champagne Brut Nature: contiene 0-3 g di zucchero per litro, rappresentando così lo Champagne meno dolce, ideale per accompagnare gli aperitivi o i piatti di pesce.
- Champagne Extra Brut: contiene dai 0 ai 6 g di zucchero in un litro.
- Champagne Brut: molto diffuso, lo Champagne Brut presenta una concentrazione zuccherina inferiore ai 12 g di zucchero per litro, e si abbina bene anche alle preparazioni leggermente più dolciastre, come primi piatti corposi e risotti.
- Champagne Extra Sec: la concentrazione zuccherina in questi Champagne va dai 12 ai 17 g di zucchero per litro.
- Champagne Sec: il livello di zucchero si alza raggiungendo il range 17-32 g/litro, ma non per questo rappresentano degli ottimi Champagne da dolce. Si sposano bene con i piatti vegetariani, dalle note che tendono al dolciastro.
- Champagne Demi-Sec: con i suoi 32-50 g di zucchero per litro, con lo Champagne Demi Sec si entra nella categoria degli Champagne da dessert, che vanno a nozze con crostate, prodotti di pasticceria, frutta fresca o formaggi francesi Un esempio è lo Champagne veuve clicquot demi-sec, dolce ma anche rinfrescante, estremamente gradevole con le sue note di frutta esotica e candita e gli immancabili sentori di brioche.
- Champagne Doux: lo Champagne più dolce misura più di 50 g di zucchero per litro.
La suddivisione per prestigio
Per concludere questa guida alle tipologie di Champagne si può parlare della suddivisione in Cru, ossia in base alla provenienza. Questa etichetta non indica però semplicemente la zona in cui uno Champagne è stato prodotto, ma il suo prestigio, per esempio quando si ha a che fare con località storiche o particolarmente note per la qualità dei propri vitigni.
In genere la suddivisione in Cru prevede due categorie principali (oltre alle Cru generiche, che includono tutti gli altri Champagne):
- Premier Cru: gli Champagne appartenenti a questo gruppo nascono da vigneti di grande pregio, dislocati all'interno di 44 zone della regione omonima. Questa loro eccellenza li rende noti come spumanti di ottima qualità.
- Grand Cru: è la classificazione più alta nella scala di pregio degli Champagne. I vini che appartengono a questo gruppo nascono all’interno di sole 17 zone, da vigneti prestigiosi. L’eccellenza del terroir impatta molto su questa produzione, dando vita a spumanti eleganti e molto espressivi, come lo Champagne Perrier Jouet Brut Blanc de Blancs - ottimo come idea regalo o per un’occasione davvero speciale - raffinato e lussuoso, caratterizzato da note vivaci di fiori e pompelmo, e da un gusto minerale e setoso al palato.
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