Nelle sue declinazioni più popolari, il pregio di un vino consiste soprattutto nella sua capacità di affiancare le ricette tradizionali, esaltandone le caratteristiche tipiche e dando vita a un pasto che sia armonico dal punto di vista gustativo e straordinario da quello emotivo. L’abbinamento tra cime di rapa e vino è proprio questo: un bilanciamento prezioso tra toni amari e aromi suadenti. Ecco quali sono i vini migliori per far sì che questa accoppiata - perfetta per un menù vegetariano autunnale - risulti non solo possibile, ma addirittura vincente!
Cime di rapa: proprio il sapore dell’autunno
Nella tradizione gastronomica italiana, mangiare bene significa amare, emozionarsi e ricordare, rispettando - non senza qualche istanza innovativa - le antiche usanze popolari che hanno reso speciali i piatti più noti. Le cime di rapa - ottenute dalle parti verdi della pianta - sono saldamente legate alla tradizione contadina, ed è proprio da questo che deriva il primo pregiudizio nei loro confronti. Chi immagina siano caratterizzate da un sapore semplice tanto quanto le loro origini, si potrebbe trovare spiazzato - o quantomeno stupito - di fronte alla loro complessità organolettica, che si esprime attraverso aromi erbacei e sapori leggermente amarognoli, vivacizzati da una leggera piccantezza di fondo. La tendenza a ripassare le cime di rapa in padella con un po’ di olio, aglio e peperoncino, non fa che accentuare gradevolmente questo kick finale, trasformando quello che è uno dei più popolari ortaggi di campo in un condimento davvero gustoso. Altro innegabile tratto caratteristico di questo ingrediente è la sua versatilità, grazie alla quale esso può essere utilizzato in vario modo: come sfizioso aperitivo o contorno, sulla pizza, come farcitura di focacce e bruschette, o condimento per le orecchiette e i risotti, nonché all’interno di primi di pasta ripiena. Se poi a tutta questa varietà e ricchezza gustativa si affianca un buon calice di vino, è subito festa!
Focaccia con le cime di rapa: quali vini abbinare?
Per esaltare i sapori tradizionali delle cime di rapa non c’è bisogno di preparazioni gourmet particolarmente complesse. Basta scottarle in acqua bollente, ripassarle in padella con olio, aglio e peperoncino a piacere, e utilizzarle per farcire una semplice focaccia bianca. Il grande punto di forza di questa ricetta sta proprio nel connubio tra l’essenzialità della materia prima e la sua ricchezza gustativa. Il palato risulta conquistato dalla texture oleosa e la sapidità della focaccia e dai sentori autunnali e graffianti delle cime di rapa. L’opinione comune vorrebbe che con pizze e focacce l’abbinamento beverage perfetto - se non addirittura necessario - fosse una birra fresca, perfetta per sgrassare il palato e solleticarlo con una leggera effervescenza e i sentori luppolati. In cucina però non esistono limiti se non quelli suggeriti dalle proprie preferenze, e anche il vino può essere un compagno eccellente per questa ricetta, per esempio un bianco aromatico e mediamente acido, in grado di ammorbidire i sentori amarognoli dell’ortaggio. All’appello risponde lo Chardonnay, non solo estremamente versatile - adatto sia agli aperitivi saporiti che alle ricette di pesce - ma soprattutto vino dalla buona struttura e dall’innegabile equilibrio, caratterizzato da aromi raffinati di frutta a polpa bianca, con morbide suggestioni tropicali che ammorbidiscono l’esame olfattivo. Al palato, poi, la vivacità e la freschezza di uno Chardonnay Alto Adige DOC 2022 (d’altra parte perché non unire Nord e Sud con questo abbinamento?) è ciò che ci vuole per portare in tavola un pizzico di brio!
Orecchiette alle cime di rapa: il Sud Italia nel piatto… e nel calice!
Se le cime di rapa in padella sono il condimento perfetto per la focaccia, insieme alle orecchiette pugliesi questo ortaggio non può che convolare a nozze. Come avviene per molte preparazioni tradizionali, anche questa non passa mai di moda, intramontabile protagonista dei pranzi domenicali in famiglia. Le cime di rapa in questo caso non sono l’unico elemento degno di nota nella ricetta, che impiega - secondo il procedimento tradizionale - qualche acciuga sott’olio nel soffritto per donare al piatto una sapidità particolare. I sapori corposi possono essere bilanciati alla perfezione da un buon rosato pugliese, che crea così un abbinamento enogastronomico ancora più intriso di tradizione. Perfetto per un piatto di orecchiette con cime di rapa è il Primitivo Rosato del Salento IGT, un vino che coniuga alla perfezione grinta e delicatezza. Il risultato è una poesia aromatica che conquista i sensi con la propria freschezza. Al naso e al palato arrivano intensi, ma armonici, i sentori di frutti rossi, che si allungano sulle note finali grazie a una buona persistenza e a un grado ben bilanciato di acidità.
Un concentrato di gusto: cime di rapa con salsiccia
Cucina tradizionale significa anche ricchezza di sapori e desiderio di non alzarsi da tavola senza avere fatto il bis. Un piatto di cime di rapa e salsiccia suscita proprio questo sentimento, grazie al suo gusto invitante e avvolgente. Una ricetta come questa cura all’istante la nostalgia delle grigliate estive, introducendo con gusto e semplicità la nuova stagione. I sentori in questo caso sono più complessi: i toni erbacei e amarognoli delle cime di rapa e la sapidità intensa e un po’ untuosa della salsiccia richiedono un vino dalla grande personalità, grintoso e strutturato, come un Aglianico Puglia IGT. Dall’esperienza di coltivatori e vinificatori competenti - nonché per merito di un terroir particolarmente favorevole - nasce un vino dal colore rosso purpureo con dei meravigliosi riflessi rossi. La sua identità organolettica è composta da profumi avvolgenti di frutti maturi, con sentori di viola e suggestioni peculiari di cuoio e liquirizia. L’Aglianico è un vino robusto e non adatto a chi cerca un’esperienza gustativa facile, ma sa il fatto proprio accanto a un piatto di salsicce con contorno di cime di rapa!
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