Il mondo della mixology si arricchisce di anno in anno di nuove ricette, nate dall’estro creativo dei bartender internazionali. Ma anche di fronte a una nutrita gamma di novità sono gli evergreen a catalizzare l’attenzione maggiore, con il fascino della loro classicità e la capacità di imprimersi nella memoria. Tra le migliori ricette old school spiccano i cocktail a base di Vodka, freschi, gustosi e versatili. Ecco 5 drink intramontabili da non lasciarsi scappare!
Quali cocktail si possono fare con la Vodka?
Se la Vodka è uno degli spirits più utilizzati e apprezzati in mixology, il merito va attribuito in gran parte al suo sapore tendenzialmente delicato, che le permette di adattarsi alla miscelazione con altri ingredienti senza sovrastarne i sentori. Oltre a questa versatilità, non guasta nemmeno il fatto che sia piuttosto semplice da reperire, motivo per cui è uno dei prodotti più gettonati per la creazione di cocktail classici e moderni.
La si può trovare per esempio nel gustoso ed estivo Long Island Tea, nel semplice e agrumato Screwdriver, in un classico iconico come il Vodka Martini, oppure nel morbido e confortevole White Russian. E poi ancora nel dissetante Sea Breeze, negli energici Espresso Martini e Black Russian, nonché negli intramontabili pilastri del genere, beverini e perfetti per un aperitivo senza impegno: Cosmopolitan, Bloody Mary, Moscow Mule, Sex on the beach e Caipiroska.
1. Cosmopolitan
Considerato uno dei cocktail più iconici della storia della mixology, sembra impossibile immaginare che la fama del Cosmopolitan sia stata consacrata da personaggi di fantasia, eppure è proprio così. Sebbene le sue origini risalgano agli anni ‘20 (con una paternità rivendicata tra gli anni ‘70 e ‘80 da molti bartender) fu soprattutto grazie a Carrie Bradshaw e al suo gruppo di amiche nella serie TV Sex and the City che questo drink assunse una popolarità sempre maggiore, soprattutto negli anni ‘90, divenendo simbolo di stile e raffinatezza.
Ma quanti gradi ha il Cosmopolitan? Elegante nella sua veste rosa acceso, questo drink è catalogato ufficialmente come “molto alcolico”, per via dei suoi 22°. Nonostante questo, è apprezzato per il suo carattere fresco e spensierato, che si adatta bene a ogni stagione e occasione conviviale, dalle uscite chiacchiericce con gli amici agli aperitivi in città.
Sono soprattutto i suoi sentori fruttati dolci e aspri a conquistare i sensi, ottenuti shakerando 4 cl di Vodka (quella al limone, come Absolut Vodka Citron, è eccellente), 1,5 cl di cointreau, 1,5 cl di succo di lime e 3 cl di succo di ribes rosso, versando poi il tutto in un bicchiere da Martini e decorando con una scorzetta di limone arricciata.
Tra gli abbinamenti più azzeccati ci sono i piatti di sushi e sashimi, ricette piccanti o agrodolci della cucina orientale, oppure delle crostatine alla frutta.
2. Bloody Mary
Se qualcuno si domandasse quale classico cocktail con la Vodka sia il candidato ideale per vivacizzare la serata di Halloween, la risposta sarebbe piuttosto ovvia: il Bloody Mary, il drink che porta il brivido già nel nome e che attira lo sguardo con il suo diabolico colore rosso acceso.
Le teorie più accreditate sulle sue origini lo attribuiscono all’attore George Jessel, che nel 1927 unì Vodka, succo di pomodoro, salsa Worcestershire e limone per creare un tonico contro la sbornia.
E perché si chiama Bloody Mary? Pare che la stessa sera egli offrì il drink all’amica Mary Brown Warburton, che nell’assaggiarlo si sporcò il vestito bianco di pomodoro. Altri ritengono invece che la diretta ispiratrice fu Maria Tudor d’Inghilterra, soprannominata “la Sanguinaria”.
La ricetta IBA ufficiale prevede l’utilizzo di 4,5 cl di Vodka, 9 cl di succo di pomodoro, 1,5 cl di succo di limone e 2 spruzzate di salsa Worcestershire, con l’aggiunta di un po’ di sale di sedano, pepe nero e tabasco per insaporire il tutto, e un semplice gambo di sedano come decorazione.
La particolarità di questo drink - dalla gradazione alcolica di circa 11° - sta proprio nei suoi sentori pungenti, conferiti dal pomodoro e dalle spezie, adatti a un aperitivo a base di verdure miste pastellate, cocktail di gamberetti, polpettine di pollo, mozzarelline fritte o nachos con guacamole.
3. Moscow Mule
Sono sufficienti pochi ingredienti e pochi passaggi per dare vita a un grande classico della mixology: il Moscow Mule, che conquista i consumatori con sentori freschi e agrumati e una nota leggermente piccante che coglie quasi di sorpresa il palato.
Il drink nacque da un tentativo fortunatamente ben riuscito: era il 1941 quando gli imprenditori John Martin e Jack Morgan decisero di mescolare la neonata Vodka Smirnoff (poco fortunata per via della sua associazione all’Unione Sovietica) con ginger beer e succo di lime. Il nuovo cocktail fu un successo e iniziò a diffondersi durante gli anni ‘50 con il nome di Vodka Buck, per poi assumere quello definitivo di Moscow Mule quando iniziò a essere distribuito in una particolare tazza in rame, con sopra incisa l’immagine di un mulo.
Cosa serve per fare un Moscow Mule? Il drink si prepara versando 4,5 cl di Vodka (magari una biologica ed elegante Snow Leopard Vodka), 12 cl di ginger beer e 1 cl di succo di lime nell’iconica tazza, che va poi decorata con una semplice fettina di lime. Il gusto graffiante, deciso e rinfrescante si presta bene a un aperitivo all’italiana, composto da un tagliere di salumi misti.
4. Sex on the beach
Il mondo della mixology non è immune alle dinamiche del marketing, ed è proprio da una trovata pubblicitaria che è nato il Sex on the beach, il cocktail con la Vodka che evoca subito immagini di incontri romantici sulla spiaggia e di passeggiate sul lungomare.
Sebbene ci siano tracce di un cocktail simile in libri di ricette risalenti al 1982, la nascita ufficiale del Sex on the beach viene collocata nel 1987 quando il barista Ted Pizio si imbarcò nell’impresa di vendere a più persone possibili la neonata Schnapps alla pesca, utilizzandola - assieme a Vodka, succo d’arancia e granatina - come base per un nuovo drink. Lo chiamò poi “Sex on the Beach”, convinto che la sensualità e le spiagge sarebbero state immagini capaci di conquistare istintivamente il pubblico.
Oggi la versione più comune - dal contenuto alcolico di circa 16° - prevede 4 cl di Vodka, 2 cl di liquore di pesca, 4 cl di succo d’arancia e 4 cl di succo di mirtillo rosso al posto della granatina, tutto shakerato con del ghiaccio e versato in un tumbler alto o in un bicchiere hurricane, e decorato con una fettina d’arancia o un ombrellino da cocktail.
Per quanto riguarda gli abbinamenti gastronomici, i sentori suadenti della pesca e quelli più aciduli dei succhi di frutta si sposano bene con le ricette a base di frutti di mare o con del pesce grigliato, ma anche con i dessert alla frutta, meglio ancora se caratterizzati da note agrumate.
5. Caipiroska
Tra coloro che non hanno grande dimestichezza con i cocktail, regna ancora una certa confusione quando è il momento di distinguere Caipirinha e Caipiroska, e in effetti a prima vista i due drink potrebbero sembrare quasi identici. La differenza sta nel fatto che la seconda viene preparata con la Vodka invece che con la cachaca, un distillato di succo di canna da zucchero originario del Brasile.
La Caipiroska nasce come variante della Caipirinha, forma evoluta della bevanda consumata nel 1500 dagli schiavi e dai contadini del Brasile, e arricchita di miele, succo di lime e aglio per renderla meno amara. La variante nacque quando l’azienda produttrice di Vodka Smirnoff approdò in Sud America, all’inizio del ventesimo secolo.
La ricetta ufficiale prevede che un lime tagliato a pezzetti venga pestato assieme a 4 cucchiaini di zucchero di canna bianco all’interno di un bicchiere. In seguito si aggiunge il ghiaccio e 6 cl di Vodka liscia (un’ottima candidata è la Moskovskaya Silver Vodka) e si mescola dolcemente, per poi decorare con un piccolo spicchio di lime. Questa versione, agrumata e dissetante, dalla gradazione di 24° alcolici, va a nozze con le ricette di mare, dagli spaghetti allo scoglio al risotto ai gamberi, ma anche con i piatti speziati della tradizione indiana, mentre la sua variante più nota - quella alle fragole - trova degli ottimi accompagnamenti nei dessert alla frutta o nelle mousse al cioccolato.
Ora che conosci questi classici della mixology, sbizzarrisciti a prepararli a casa: trovi gli ingredienti principali sul catalogo Svinando!