Come conservare il vino aperto durante le feste?

    Temperatura, luce, tempo: tutti i consigli utili

    Come conservare il vino aperto durante le feste?

    In buone condizioni di conservazione - che sia all’interno di un frigo o di una cantinetta apposita - alcune bottiglie di vino possono durare decenni senza perdere le proprie note organolettiche. I vini che più si prestano all’invecchiamento possono addirittura giovare del lento scorrere del tempo, grazie al quale assumono sfumature aromatiche e gustative uniche

    Ma quanto può conservarsi un vino che è già stato stappato? Che sia per mantenere un vino aperto da un bevitore occasionale o per evitare che gli spumanti avanzati nei giorni successivi a una festa si alterino, ci sono delle regole da seguire per conservare un vino aperto. Ecco quali! 

     

    Conservare il vino: regole generali

     

    Per via delle loro numerose caratteristiche diverse, vini rossi e bianchi presentano modalità di conservazione differenti. Si possono tuttavia individuare dei punti di contatto tra queste tipologie, che devono sempre tenere conto di questi 3 aspetti fondamentali: 

    1. Presenza di ossigeno: per entrambe le tipologie è fondamentale ridurre il più possibile l’esposizione del prodotto all’ossigeno, che ne causa l’ossidazione e la maturazione. Per evitare che il vino subisca delle alterazioni nel colore, negli aromi e nei sapori, le bottiglie vanno richiuse subito dopo l’apertura con un tappo adeguato. 
    2. Quantità di vino nella bottiglia: una bottiglia appena stappata contiene un basso livello di ossigeno, motivo  per cui il vino viene esposto a un’ossidazione più lenta. Di conseguenza rallenta anche il suo deterioramento. Quando invece aumenta la presenza di aria all’interno della bottiglia - man mano che il prodotto viene consumato - il processo di ossidazione si velocizza e il vino si rovina più rapidamente. Un buon modo per rallentare la maturazione è sostituire la bottiglia con un contenitore più piccolo, che garantisce una minore esposizione del prodotto all’ossigeno e una maggiore durata.
    3. Posizione di conservazione: sia per i vini rossi che per i vini bianchi è fondamentale che il luogo di conservazione sia fresco (sebbene le temperature ideali cambino da una tipologia all’altra) e che la bottiglia venga riposta in verticale. Una bottiglia inclinata o posizionata in orizzontale, invece, esporrebbe all’ossigeno una superficie di vino più estesa. 

     

    Gli accessori per conservare il vino

     

    Oltre a mettere in atto le basilari norme di conservazione, per favorire il mantenimento dei vini esistono in commercio diversi accessori, dai più comuni ed economici ai più particolari. 

     

    I tappi per conservare il vino

     

    Conservare un vino rosso aperto, un bianco o uno spumante, procurarsi dei buoni tappi è fondamentale. La soluzione migliore - nonché la più semplice - è riutilizzare lo stesso tappo con cui la bottiglia è stata sigillata prima di essere immessa sul mercato, ma non sempre questo è possibile. Si possono usare in alternativa dei normali tappi in silicone o in metallo, anche se per una chiusura ideale sarebbe meglio usare accessori diversi in base alla tipologia di vino.
    Per i bianchi e i rossi sono particolarmente indicati i tappi a pompa, progettati in modo da aspirare l’aria e impedire l’ossidazione, mentre per gli spumanti questo sistema è sconsigliato, poiché comprometterebbe l’effervescenza. La soluzione migliore è invece un tappo ermetico per spumante.

     

    Cantinetta per il vino

     

    cantinetta refrigerata per il vino

    Si tratta di un elettrodomestico - solitamente di dimensioni discrete - progettato per la conservazione del vino. È composta da ripiani interni refrigerati e da un sistema dotato di filtro UV per proteggere le bottiglie dai raggi solari. La cantinetta non è un accessorio fondamentale per chi consuma vino in modo sporadico, ma è un ottimo sistema per gli appassionati, non solo perché ricrea le condizioni ideali per il mantenimento del vino, ma anche perché alcuni modelli permettono di selezionare temperature diverse in base ai ripiani, un sistema eccellente per conservare nello stesso luogo rossi, bianchi e spumanti. 

     

    Come conservare i vini rossi

     

    I vini rossi tendono ad avere una durata più lunga rispetto ai bianchi e alle bollicine (dai 3 ai 5 giorni), grazie alle proprietà conservanti dei tannini. Essi hanno comunque bisogno di condizioni favorevoli per non subire gli effetti dell’ossigenazione. 

    L’ideale è conservare una bottiglia di vino rosso aperta ben tappata in un ambiente fresco e non esposto alla luce diretta del sole, ma quando questo non è possibile (per esempio in estate, quando le temperature sono più alte) si può ricorrere al frigorifero. Bisogna però tenere conto che la miglior temperatura per conservare il vino rosso aperto è più alta rispetto a un bianco o a una bollicina. 

    Una bottiglia di Sangiovese Superiore Romagna DOC 2022, per esempio - stappato per accompagnare una generosa fetta di lasagna al ragù, deve essere conservata a una temperatura che si aggira tra i 12°-15°C, per mantenere inalterate le proprie note organolettiche e i propri tannini intensi. Lo stesso vale per altri vini dalla buona carica tannica e dalla notevole acidità (come il Nebbiolo), i più longevi dopo l’apertura. 

    In questo caso è altrettanto cruciale ricordare di estrarre dal frigorifero il vino almeno una mezz’ora prima di servirlo, in modo che il prodotto raggiunga la temperatura di consumo ideale. 

     

    Conservare bianchi e spumanti dopo l’apertura

     

    Freschi, aromatici e vivaci all’assaggio, vini bianchi e bollicine sono tipologie che richiedono temperature fresche per il proprio mantenimento. Il frigorifero, dunque, è il luogo perfetto per poterli conservare una volta aperti, rigorosamente tappati e in posizione verticale. 

    La minor presenza di tannini che caratterizza i prodotti vinificati in bianco fa sì che i tempi di conservazione siano inferiori rispetto ai rossi, circa 1-3 giorni, sebbene queste tempistiche dipendano anche dalla denominazione. 

    Uno Chardonnay di buona qualità, per esempio, dimostra la propria longevità mantenendosi egregiamente in frigorifero anche 5 giorni senza perdere le note organolettiche. 

    Anche in questo caso è cruciale seguire le regole generali per la conservazione del vino, riducendo al massimo l’esposizione all’ossigeno. Nel caso dei bianchi la temperat-ura di mantenimento può essere inferiore e aggirarsi tra i 10°-12°C. Questi prodotti possono inoltre essere bevuti freschi, motivo per cui li si può togliere dal frigorifero poco prima di essere consumati. 

    Spumanti e vini frizzanti non devono tenere conto solamente dell’esposizione all’ossigeno, ma anche del mantenimento del perlage. Se dunque durante le feste si teme di non riuscire a terminare una bottiglia di "Berlucchi '61" Franciacorta Saten DOCG stappata durante l’aperitivo, non c’è di che preoccuparsi: il frigorifero sarà il migliore amico per chi vuole centellinarne il consumo, senza rinunciare ai suoi sentori inconfondibili. È bene tuttavia non conservare lo spumante aperto in frigo per più di 2 giorni, in modo da non comprometterne il gusto e l’effervescenza. 

     

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