Vino Chianti Classico DOCG: il grande rosso toscano

    Tutto quello che devi sapere sul vino del Gallo Nero

    Vino Chianti Classico DOCG: il grande rosso toscano

    Il Chianti Classico DOCG è un importante vino rosso della regione Toscana e ha una storia antica. È stato, infatti, il primo vino al mondo ad avere una propria zona di produzione delimitata per legge.

     

    L’antica storia del Chianti Classico DOCG

    Come accade per la maggior parte dei vini storici, vi sono diverse teorie circa l’origine del nome: secondo alcune testimonianze potrebbe derivare dal latino "clangor" (rumore), a ricordare il rumore delle battute di caccia; secondo altre versioni potrebbe essere associato al termine etrusco "clante", nome di famiglie etrusche diffuso nella zona.

     

    Esistono testimonianze etrusche e romane a dimostrare le antiche tradizioni vinicole, anche se i primi documenti in cui con il nome Chianti si identifica in una specifica zona di produzione di vino risalgono al XIII secolo, e si riferiscono alla Lega del Chianti, costituita a Firenze per regolamentare la produzione di questo famoso vino rosso.

     

    Nel lontano 1716, il Granduca Cosimo III de’ Medici, con un bando, decretò la sua zona di produzione, delimitandola nelle provincie di Siena e Firenze, nel cuore della Toscana, ben prima della nascita della DOC e della DOCG. Il Chianti Classico fu quindi il primo vino al mondo ad avere una sua propria zona di produzione specifica.

     

    Nel 1967 il “Chianti” generico ottiene la Denominazione d’Origine Controllata, convertita in Denominazione d’Origine Controllata e Garantita nel 1984, da cui poi il Chianti Classico si separa, per diventare una DOCG autonoma e indipendente nel 1996.

     

    Qual è la differenza tra il Chianti DOCG e il Chianti Classico DOCG?

    I vini che ottengono la DOC o la DOCG sono tutti regolamentati da specifici disciplinari di produzione, per proteggerne le peculiarità, garantirne la continuità e assicurare la qualità del prodotto finale, che viene sempre fortemente influenzato dal terroir in cui le vigne vengono coltivate. Ed è proprio la zona di produzione che differenzia il Chianti Classico DOCG, prodotto nel cuore della Toscana, nelle province situate tra Firenze e Siena, e il Chianti DOCG, prodotto nel resto della Toscana. Come distinguere quindi il Chianti Classico dal Chianti? Grazie al simbolo del Gallo Nero, presente sul collo delle bottiglie dei vini prodotti nell’antica zona d’elezione dei suoi vitigni.

     

    Chianti Classico DOCG: come viene prodotto e in quante tipologie?

     

    chianti produzione e tipologie

     

    Il Chianti Classico DOCG viene prodotto a partire dalle uve di Sangiovese, vitigno molto sensibile alle variazioni pedoclimatiche, tanto da modificare in maniera evidente i suoi profumi e caratteristiche. Possono concorrere, per un massimo del 20%, altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella regione Toscana.

     

    Tuttavia, il blend vincente sembrerebbe essere quello tra uve Sangiovese con i vitigni Cannaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot. I vigneti destinati alla produzione del Chianti Classico DOCG si trovano sulle colline, a un’altezza di 700 mt, su terreni dai substrati calcarei e argillosi-sabbiosi.

     

    Il Chianti Classico DOCG, come per esempio il pluripremiato “Querciabella” Chianti Classico DOCG 2019, viene fatto invecchiare per almeno 11 mesi in botti di rovere. La versione Chianti Classico Riserva, come il “Grigio” Chianti Classico Riserva DOCG, prevede un invecchiamento obbligatorio minimo di 24 mesi, di cui 3 in bottiglia. Infine, la Toscana stupisce con il Chianti Classico Gran Selezione; ne è un esempio il Chianti Classico DOCG Gran Selezione Castello di Bibbione 2016, un vino che viene lasciato invecchiare per 30 mesi, di cui 3 in bottiglia e che può avvalersi di questa etichettatura solo a seguito di scrupolosi controlli.

     

    Caratteristiche organolettiche del vino Chianti Classico DOCG

    Di colore rosso rubino intenso con riflessi granati, il Chianti Classico DOCG in bocca si presenta di buona tannicità, asciutto, sapido e vellutato. Speziato anche al naso, floreale, balsamico quando molto invecchiato, non nasconde profumi di frutti di bosco. La sua struttura è più complessa del Chianti DOCG, risultando maggiormente robusta ed elegante.

     

    Temperatura di servizio e abbinamenti gastronomici

    Il Chianti Classico DOCG è un vino di carattere e personalità, da servire a una temperatura di 18º C, o 16º in estate, dà il meglio di sé se degustato dopo un paio d’ore dall’apertura della bottiglia. L’abbinamento con i menu di carne, la selvaggina e i formaggi stagionati gli rendono onore. Questo vino è anche in grado di accompagnare piatti strutturati complessi, come la tipica ribollita toscana, la trippa alla fiorentina, i brasati e le pappardelle al ragù.

     

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