La città di Alba è il cuore delle Langhe, nel basso Piemonte, in un territorio famoso per i suoi paesaggi e per le eccellenze enogastronomiche, prime tra tutte il tartufo e i rinomati vini, soprattutto rossi: è proprio qui che nascono prestigiose Denominazioni come il Barolo, la Barbera, il Barbaresco e il Dolcetto d’Alba DOC.
Le origini del vitigno Dolcetto
Il Dolcetto è un vitigno dalle origini contese tra il Piemonte e la Liguria, dove è conosciuto con il nome di Ormeasco. Ancora oggi è aperto il dibattito tra gli studiosi, divisi tra chi sostiene che dal Piemonte, specificatamente da Monferrato, si sia diffuso in Liguria e chi invece ritiene il contrario.
Tuttavia, il Dolcetto è un vitigno tipico e rappresentativo delle Langhe, dove viene coltivato ovunque: è presente con ben 7 DOC e DOCG interamente dedicate, risultando il vino da tutto pasto più bevuto dalle famiglie piemontesi grazie suo carattere rustico e alla sua capacità di abbinarsi a ogni piatto.
Tutti i tentativi di coltivare il Dolcetto in altre regioni sono falliti, trattandosi di un vitigno molto sensibile ed esigente in fatto di terroir: predilige terreni calcarei marnosi e soffre le temperature elevate. È pertanto sulle colline in provincia di Cuneo, Alessandria e Asti, caratterizzate da clima mite ed escursioni termiche sulle altitudini, che questo vitigno esprime tutto il suo carattere.
Dolcetto: etimologia e storia
Ci sono diverse teorie circa le origini del nome del vitigno: c’è chi lo attribuisce alla dolcezza delle sue uve mature e chi invece lo fa risalire al termine piemontese dosset, a indicare una collina non particolarmente alta.
Il vino prodotto con uve Dolcetto è stato per secoli uno dei protagonisti della vita contadina piemontese. Le prime notizie certe sul Dolcetto si hanno solo a partire dal XVIII secolo: nei registri è presente un documento risalente al l 1593 che aveva come oggetto la regolamentazione della raccolta di uve Dozzet, a rafforzare la teoria che attribuisce l’origine del nome del vitigno al termine dialettale piemontese.
Il vino Dolcetto d’Alba ha ottenuto la DOC nel 1974, mentre le altre Denominazioni piemontesi a base di Dolcetto sono: Dogliani DOCG, Dolcetto di Ovada Superiore DOCG, Dolcetto di Diano d’Alba DOCG, Dolcetto di Ovada DOC, Dolcetto d’Acqui DOC e Dolcetto d’Asti DOC.
Tipologie e caratteristiche del vino Dolcetto d’Alba DOC
Il Dolcetto d’Alba DOC è un vino fermo di colore rosso rubino, talvolta con riflessi violacei dal profumo caratteristico, vinoso, con note di frutti e fiori rossi. Il sapore è asciutto e armonico, non troppo acido, leggermente ammandorlato.
Si tratta di un vino che parla di tradizione e di amicizia: è presente quotidianamente sulle tavole piemontesi, fresco ed elegante, è il risultato di un perfetto equilibrio tra tannini e frutto, l’abbinamento perfetto per i piatti tipici della regione. Meno strutturato dei vini Dolcetto prodotti nell’area di produzione del Barolo, il Dolcetto di Alba DOC risulta un vino fine e leggero.
Il Disciplinare di Produzione ne prevede la vinificazione in purezza, in due tipologie: il Dolcetto d’Alba DOC e il Dolcetto d’Alba Superiore DOC, sottoposto a invecchiamento per 12 mesi.
Dolcetto d’Alba DOC a tavola: gli abbinamenti gastronomici
L’abbinamento gastronomico più suggestivo del Dolcetto d’Alba DOC è quello con i piatti tipici della cucina piemontese. Il “Vilot” Dolcetto d’Alba DOC 2020, per esempio, è un vino a tutto pasto, perfetto con l’aperitivo di salumi e formaggi fino ai piatti come i tajarin piemontesi al ragù, la bagna cauda, i classici agnolotti e il bollito misto alla piemontese.
Non solo: il “Monte Aribaldo” Dolcetto d’Alba DOC 2019 risulta perfetto con gli antipasti locali come battuta di fassona e vitello tonnato, ma anche con pasta fatta in casa, secondi piatti di media struttura, pane e salame e pizza.
Il Dolcetto d’Alba DOC è un vino che finisce sempre troppo presto, ma non temere: gli esperti di Svinando hanno selezionato per te le migliori etichette!