Vino Moscato d'Asti DOCG

    Il vino dolce da meditazione del Piemonte

    Vino Moscato d'Asti DOCG

    Il vitigno da cui nasce il Moscato d'Asti DOCG è il Moscato Bianco, vitigno aromatico diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo fin da tempi antichissimi. Il nome deriva dal latino “muscum” (muschio), in riferimento al suo tipico profumo e aroma, ed è uno dei vini piemontesi più famosi in tutto il mondo.

     

    La storia del Moscato d’Asti DOCG

     

    Il Moscato Bianco è un vitigno molto antico, probabilmente tra i primi coltivati nella storia. Secondo varie testimonianze, sarebbe arrivato in Italia grazie agli antichi coloni greci e si deve agli antichi romani e al loro impero la sua diffusione in tutta Europa.

    Un personaggio di rilievo per lo sviluppo in Piemonte di una tradizione enologica basata su vini bianchi aromatici e poco alcolici, a fianco dei vini rossi della tradizione, è stato, alla fine del Cinquecento, Giovan Battista Croce, gioielliere di Carlo Emanuele I. Ritenuto l’inventore del metodo di coltivazione e produzione del Moscato d’Asti, al punto che tutt’oggi vengono eseguite le tecniche di Giovan Battista Croce, unite alle innovazioni enologiche moderne. Grazie alla grande fama raggiunta dal vino Moscato d’Asti, per proteggerne le sue origini e il duro lavoro dei contadini piemontesi, nel 1932 è stato fondato il Consorzio per la tutela dell’Asti. Il riconoscimento della DOC risale al 1967, mentre l’ottenimento della DOCG è avvenuto nel 1993.

     

    Caratteristiche organolettiche e abbinamenti del vino Moscato d'Asti DOCG

     

    Il Moscato d'Asti DOCG è un vino dolce e liquoroso che si presenta di colore giallo paglierino brillante; al naso sprigiona un profumo caratteristico, intenso, dall'inconfondibile aroma muschiato, a cui si aggiungono note fruttate e floreali di frutta gialla, fiori bianchi, salvia; in bocca è delicatamente dolce e fragrante, e riconferma le straordinarie note olfattive.

    Tradizionalmente è un vino da fine pasto, ma regge bene il confronto anche con molte pietanze salate o piccanti, in particolare con i piatti speziati della cucina etnica. Come detto, il Moscato d’Asti DOCG non è solo un vino da dessert, ma anche un vino da meditazione, perfetto per essere degustato da solo per il solo piacere di farlo.

     

    Zone e metodo di produzione del vino Moscato d'Asti DOCG

     

    asti uva vigneti

     

    Il Moscato d’Asti, per essere un DOCG, deve essere prodotto esclusivamente nella regione Piemonte. Le uve destinate alla produzione del Moscato d'Asti DOCG provengono unicamente dai comuni previsti dal Disciplinare di Produzione, cioè situati nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo.

    I vigneti di questo territorio sono situati sulle colline, vantano un’interessante esposizione al sole e condizioni micro-climatiche favorevoli. I terreni calcarei-argillosi danno vita alle uve di Moscato Bianco che, grazie a questi fattori, sono dotate di un notevole corredo aromatico, vengono coltivate secondo il metodo Gujot e, dopo la raccolta manuale, vengono utilizzate in purezza. Spesso confuso con l'Asti DOCG, che è uno spumante, il Moscato d'Asti DOCG è un vino fermo che non prevede la presa di spuma (anche se mantiene una certa vivacità naturale) e la sua fermentazione viene arrestata nel momento in cui raggiunge il suo volume alcolometrico ideale, attorno al 5%.

     

    Se anche tu sei un amante dei vini dolci, apprezzerai la selezione di Moscato d’Asti DOCG realizzata per te dagli esperti di Svinando! Servilo a una temperatura di 12ºC e gustalo anche da solo, come vino da meditazione, regalandoti un indimenticabile momento di relax.

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