Assaporare un vino Riserva significa essere di fronte a un vino speciale, emblema del territorio in cui è stato prodotto e frutto di un metodo che - soprattutto attraverso un invecchiamento più lungo - ha contribuito ad aumentare la sua qualità rispetto alle sue versioni classiche. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui vini Riserva italiani e sulla loro produzione, con degli immancabili consigli di degustazione e abbinamento!
Cosa vuol dire Riserva e quali sono le caratteristiche di questi vini?
Alcuni prodotti enologici si distinguono per la loro carica zuccherina, altri per il metodo di produzione, altri ancora per la denominazione. Nel caso dell’indicazione “Riserva” nei vini l’elemento di differenziazione rispetto alle altre etichette è in genere l’invecchiamento, che risulta prolungato rispetto al disciplinare di produzione standard di quella specifica varietà.
Ciò non significa che per essere considerato Riserva un vino non debba rispettare altri criteri, poiché è necessario che venga prodotto da uve di ottima qualità e nel rispetto delle territorio e delle tradizioni. La dicitura, infatti, si applica a vini già di per sé fregiati da riconoscimenti DOCG e DOC.
Non è inoltre insolito che essa sia anticipata anche dai termini “Classico” e “Superiore”, che donano al prodotto dei significati aggiuntivi:
- Classico Riserva: il vino viene prodotto all’interno della zona storica di una specifica denominazione, e assume dunque un grande valore tradizionale.
- Superiore Riserva: il periodo di invecchiamento al quale il vino viene sottoposto aumenta la gradazione alcolica del prodotto.
Caratteristiche e produzione dei vini italiani Riserva
I vini Riserva non sono solo qualitativamente più pregiati - per via dell’accurata selezione delle uve richieste dal disciplinare e per i processi produttivi più lunghi - ma agiscono sull’identità del vino in modo peculiare, poiché la maggiore maturazione amplifica la corposità del prodotto, le sue sfumature cromatiche e la complessità organolettica che lo caratterizza, ammorbidendo in genere la struttura e potenziando i sentori.
Dal punto di vista produttivo, non c’è una regola univoca che stabilisca a quanto debba ammontare il periodo di invecchiamento aggiuntivo, poiché questo passaggio - che avviene all’interno di contenitori d’acciaio o in botti di rovere - cambia in base alle normative locali, allo stile del produttore e al disciplinare.
Esistono però delle indicazioni basilari, che prevedono un invecchiamento minimo di due anni per i vini rossi, di un anno per i bianchi, di tre anni per gli Spumanti Metodo Classico e di un anno per i Metodo Charmat.
3 vini Riserva da provare e come abbinarli
Il mondo enologico è fatto di profumi e retrogusti, di suggestioni sensoriali e abbinamenti gastronomici che si possono apprezzare solo consigliando dei vini specifici. Ecco tre grandi vini Riserva da provare assolutamente!
"Nipozzano" Chianti Rufina Riserva DOCG Magnum 2021
Basta menzionare il nome del Chianti Classico DOCG per chiamare alla mente l’idea di pregio e valore storico. Aggiungendo la dicitura Riserva, si pone ulteriormente l’accento sulla qualità di questo vino, prodotto in una regione storica che oggi si colloca tra le province di Siena e Firenze, abbracciando anche i territori di Pisa e Arezzo.
Tanto rinomato da essere ormai divenuto l’emblema dell’enologia italiana all’estero, questo prodotto regala al palato note di frutti rossi, fiori e spezie che assumono un carattere graffiante e strutturato se sottoposto a invecchiamento, come nel caso di un "Nipozzano" Chianti Rufina Riserva DOCG Magnum 2021.
I 24 mesi di affinamento aggiuntivo hanno permesso a questa etichetta di evolvere i propri sentori, dando vita a un’esperienza degustativa elegante e armoniosa. Il colore rosso rubino intenso sembra anticipare il carattere deciso, mentre l’olfatto è ammaliato da note intense di frutti rossi, spezie e le tradizionali suggestioni di viola. Al palato il sorso è corposo, caldo e ricco, ma anche rinfrescante, persistente e dai tannini piuttosto pronunciati, che si trovano a proprio agio con piatti a base di carni rosse o sughi decisi, come una fiorentina, un hamburger di scottona o delle succose pappardelle al ragù di cinghiale, con cui fare la scarpetta è d’obbligo!
Maso Toresella Chardonnay Trentino DOC Riserva 2021
Se il Chianti Classico è il compagno perfetto per i menù di carne che regalano al palato quella sensazione di comfort familiare, il mondo delle ricette di pesce è alla ricerca di un bianco fermo dai profumi e soavi e dal gusto fresco, come un Maso Toresella Chardonnay Trentino DOC Riserva 2021. Quando in tavola vengono serviti antipasti di mare, come tartare di tonno, crostini con salmone affumicato o un’insalata di polpo, oppure portate principali a base di pesce spada, dentice o branzino al forno, la scelta ideale ricade proprio su questo vino Trentino, prodotto nell’eccellente zona della Valle dei Laghi.
L’etichetta Riserva si esprime nell’affinamento dei sentori, leggeri e delicati, che solleticano i sensi e invitano subito a una seconda degustazione. Al naso arrivano soavi i profumi di vaniglia, frutta tropicale e pesca, che mescolano morbidezza e freschezza, mentre in bocca sorprende la sensazione vellutata, che evolve in un finale acidulo rinfrescante.
Altemasi TrentoDoc Riserva Graal
Lo spumante Altemasi TrentoDoc Riserva Graal spicca sicuramente per gli aromi ammalianti di mela e pesca, note tropicali e fiori bianchi, con un accenno di erbe alpine. Il gusto è altrettanto deciso e avvolgente, con una nota rinfrescante conferita dalla punta acidula che si percepisce sul finale e vivacizzata dal perlage sottile.
La complessità organolettica data dal blend di Chardonnay e Pinot Nero è potenziata dalle lente tempistiche che hanno portato alla nascita di questo vino: una prima maturazione a cui è seguita la presa di spuma e infine un tirage di quasi 6 anni.
Vale dunque la pena abbinare questi vini Riserva con cura, affiancandoli per esempio a un tagliere di formaggi a media o lunga stagionatura (meglio ancora se locali, come del Puzzone di Moena DOC, del Casolet della Val di Sole o un pezzo di Grana), a dei piatti di pesce arrosto o a degli aperitivi raffinati.
Dopo questa infarinatura sui vini Riserva è il momento di passare all’assaggio, esplorando il catalogo Svinando!