La cucina veneta è particolarmente ricca di sapori decisi e abbinamenti interessanti, dai piatti a base di polenta ai piatti a base di pesce. Come abbinare il vino alla cucina veneta? Ecco la guida completa!
Antipasti gustosi e vini in abbinamento
Il ruolo cruciale che l’acqua svolge nelle abitudini alimentari dei veneti si esprime fin dagli antipasti, che portano in tavola il meglio degli ingredienti di mare e dei pesci di lago. L’Adriatico, il Garda e la laguna veneta offrono alla cucina tradizionale un ingrediente eccellente per gli stuzzichini, ossia le sarde “in saor”. Si tratta di un piatto semplice, ma che sprigiona un’esplosione di sapore (e da qui il termine dialettale “saor”). Questo piatto - che si prepara friggendo il pesce e lasciandolo macerare a strati assieme a cipolle, uvetta, pinoli e aceto - ha origine dalla necessità dei pescatori veneziani di conservare il pescato sulle loro imbarcazioni.
La sapidità untuosa delle sarde fritte, la spinta acida offerta dall’aceto e i retrogusti dolciastri della cipolla e dell’uvetta devono essere abbinate a un prodotto enologico non troppo intenso, ma di carattere, e dalla carica aromatica notevole. Un candidato rappresentativo della regione è il Soave DOC Classico, caratterizzato da un color giallo paglierino tenue e da un bouquet nel quale predominano le note floreali e i sentori di frutta a polpa bianca. Questo vino bianco secco e beverino si presenta armonico e gentile all’olfatto, vivacizzato al palato da una punta di mineralità e da una nota ammandorlata.
Primi piatti veneti: i migliori vini per paste e risotti
Se gli antipasti offrono uno scorcio delle delizie gastronomiche provenienti dal mare, il compito di esprimere tutto il gusto dei prodotti di terra è affidato soprattutto ai primi, tra i quali spiccano soprattutto i risotti. Il riso, infatti, trova nelle estese risaie venete le condizioni ideali per crescere e dare vita a prodotti caratteristici del territorio, come il pregiato Riso del Delta del Po IGP.
Risotto all’Amarone: il vino da abbinare
Un prodotto di questo rilievo si presta alla perfezione come base per il risotto all’amarone, che unisce cibo e vino già nel piatto. Secondo la ricetta tradizionale il riso tostato viene sfumato con un po’ di Amarone della Valpolicella DOCG e cotto in brodo di carne, con aggiunta di formaggio locale.
Quale vino migliore potrebbe accostarsi a questo piatto caldo e cremoso, se non lo stesso con cui viene preparato? L’Amarone è un vino rosso veneto dal colore carico, frutto delle tradizionali tecniche di vinificazione locali, che prevedevano la raccolta a mano e l’appassimento all’interno di fruttai. Il risultato del processo di fermentazione sulle bucce e di invecchiamento in legno porta a un prodotto complesso dal punto di vista organolettico. All’olfatto arriva in un tripudio di profumi fruttati, balsamici e speziati. Al palato è una carezza di velluto, mediamente tannico, fruttato e dal retrogusto che ricorda il caffè. Un vino dalla personalità intensa, dunque, capace di esaltare senza prepotenza i sapori non troppo intensi, ma vinosi, del risotto.
Il vino perfetto per i bigoli al ragù d’anatra
La cucina veneta riserva molte sorprese anche agli amanti della carne e dei sughi corposi. Assieme a un piatto di bigoli - pasta fresca locale - il ragù d’anatra regala sapori decisi e una texture leggermente oleosa, dovuta alla maggiore concentrazione di grasso rispetto alla carne di pollo. Per ripulire il palato da questa corposità ci vuole un vino caldo e vivace, come il "Corasco" Rosso Trevenezie IGT 2018. In un calice di questo vino l’aroma di sottobosco si mescola alla vaniglia al tabacco del rovere di Slavonia. Complesso ed elegante, spicca l’acidità e l’alcolicità ben bilanciate con i tannini.
Carne e pesce: alla ricerca degli abbinamenti perfetti!
Il viaggio tra terra e mare continua, con due secondi intrisi di cultura veneta: le lumache alla vicentina e il baccalà (anch’esso alla vicentina). Li si può gustare da soli o - come piatto unico - assieme a una morbida e fumante fetta di polenta, altro piatto comunemente consumato in tutta la regione.
Un bianco rinfrescante per le lumache alla vicentina
La prima ricetta si compone di lumache bollite con il loro guscio, in seguito sgusciate, pulite e cotte in padella per qualche ora con un soffritto saporito e del concentrato di pomodoro. Il risultato è una ricetta calda e sugosa, che chiama a gran voce una scarpetta finale e un calice di buon vino. Si presta bene a questo compito un bianco rinfrescante, capace di tenere testa al gusto deciso ed erbaceo delle lumache, non facili da includere in un abbinamento enologico.
Si può puntare sul "Vulcaia" Sauvignon IGT 2020; oltre al suo colore giallo paglierino dorato c’è molto di più: al naso spiccano agrumi e fiori dolci, mentre in bocca è piacevolmente minerale, con note di frutta esotica e agrumi.
Baccalà alla vicentina, perfetto con il vino bianco
Chi invece non si accontenta delle sarde e vuole continuare con i piatti di pesce, può gustare il celebre baccalà alla vicentina, una ricetta ancora più gustosa se affiancata a una bottiglia di Lugana DOC "La Musina" 2021.
Questo vino bianco prodotto con uve provenienti dalla riva sud-ovest del Lago di Garda si sposa alla perfezione con il merluzzo essiccato, ammollato in acqua per qualche ora, impanato nella farina e rosolato assieme a cipolla, sarde, prezzemolo, latte e parmigiano. Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, ha un profumo delicatamente fruttato e floreale. In bocca, invece, si scopre un vino caratterizzato da un sapore piacevolmente secco e armonico.
Questa rassegna di piatti veneti ti ha messo l’acquolina in bocca? Soddisfa la tua gola con un buon calice di vino, consigliato dagli esperti di Svinando!