Malvasia: storia, caratteristiche e abbinamenti

    Dall’antichità a oggi, un aromatico dalle mille sfaccettature

    Malvasia: storia, caratteristiche e abbinamenti

    Tanto nella versione secca quanto in quella dolce, la Malvasia sprigiona nel calice una carica aromatica difficile da scordare. Oggi diffuso in tutta la Penisola, questo vino di origini greche delizia il palato nelle sue numerose declinazioni, adattandosi con stile a occasioni e pasti di vario tipo. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla Malvasia, tra storia, caratteristiche e abbinamenti consigliati!

     

    Dalla Grecia a Venezia: storia di un’adozione e di un’enorme fortuna

     

    In antichità la Malvasia era legata saldamente a una città in particolare - quella di Venezia - che conobbe questo vino durante l’espansione commerciale nel Peloponneso, esercitata nel corso del Medioevo. Rimasti conquistati da questa degustazione, i veneziani importarono un po’ del prodotto in patria, attribuendogli il nome della città dove era stato conosciuto.

    Questo vitigno deve il suo nome al porto greco di Monemvasia, sita nell'isola di Candia, attuale Creta. Da qui, infatti, partivano sulle navi veneziane i pregiati vini in parte diretti alla Serenissima Repubblica di Venezia, in parte destinati ad alimentare le esportazioni verso l'Europa del Nord e il Mediterraneo.

    Le caratteristiche organolettiche di questo vino non ci misero molto tempo quindi per essere apprezzate anche nel Settentrione d’Italia, dove si diffuse come una vera e propria moda presso le osterie locali.

    Fu così che la Malvasia si diffuse in numerose regioni - non solo in Veneto - assumendo le caratteristiche delle diverse zone di produzione. Le 16 varietà di Malvasia esistenti oggi in Italia sono la prova di un prodotto che ha trovato nel territorio variegato della Penisola il proprio habitat ideale.

     

    Zone di produzione e caratteristiche

     

    Esistono diverse varietà di Malvasia: secca o dolce, ferma o effervescente; non si può dunque parlare di un solo vitigno Malvasia, ma di una serie di varietà di uve a bacca bianca, nera e aromatiche che si sono ritagliate uno spazio di rilievo nel panorama enologico italiano.

     

    Malvasia bianca: varietà e diffusione

     

    uve malvasia bianca

     

    • Malvasia Bianca: molto diffuso nel Sud Italia (Puglia e Calabria, nello specifico), questo vitigno viene usato per produrre vini da pasto freschi e delicati.
    • Malvasia Bianca di Candia: le caratteristiche organolettiche sono più intense rispetto alla Malvasia Bianca, e donano al vino una spiccata freschezza e un gradevole aroma fruttato. Spesso viene utilizzata in blend, per conferire ai prodotti sentori di mela e agrumi, con un leggero retrogusto erbaceo.
    • Malvasia Bianca Lunga: detta anche Malvasia del Chianti per la sua forte presenza nella regione, si può in realtà trovare anche in altre regioni. Presenta toni più minerali e particolari, che virano leggermente verso l’aromatico, motivo per cui viene anche utilizzata per la produzione del Vin Santo, assieme al Trebbiano Toscano.
    • Malvasia del Lazio: dà vita a vini dal colore giallo che tende all’oro. Gli aromi corposi ricordano l’albicocca, mentre al palato il vino è fresco e gradevole, leggermente sapido.
    • Malvasia Istriana: varietà che si può trovare prevalentemente in Veneto e nel Friuli. Produce vini freschi e gradevoli, che accolgono note di mela e agrumi.

     

    Malvasia nera: tutte le tipologie

     

    • Malvasia Nera di Lecce: coltivato nel Salento, questo vitigno viene impiegato sia in purezza che in blend. Nel primo caso è in grado di produrre eccellenti vini da fine pasto. Corposo e gradevole, è tuttavia meno aromatico rispetto al Malvasia Nera di Brindisi, con il quale è facile confonderlo.
    • Malvasia Nera di Basilicata: questa varietà viene spesso utilizzata in blend per la vinificazione di prodotti da tavola, ai quali conferisce un livello di acidità più spiccato e una buona aromaticità.
    • Malvasia Nera Lunga: molto diffusa in Piemonte, garantisce la produzione di vini poco carichi nel colore e moderati nell’acidità e nella dolcezza.

     

    Le varietà di Malvasia aromatica

     

    • Malvasia di Candia Aromatica: queste uve rivelano già dal nome il proprio scopo, poiché producono ottimi vini aromatici che conquistano il palato, rivelando interessanti note balsamiche.
    • Malvasia di Casorzo: dà vita a vini dalla notevole carica zuccherina, amabili e aromatici, anche nella loro versione effervescente.
    • Malvasia Nera di Brindisi: le caratteristiche organolettiche dei suoi grappoli si possono sperimentare grazie alle bottiglie di Malvasia salentina, che regalano all’assaggio profumi intensi di frutti rossi e un gusto morbido.
    • Malvasia di Sardegna: questa varietà a bacca bianca fornisce la materia prima per produrre un eccellente vino dolce dai sentori erbacei, ma anche a spumanti demi-sec da fine pasto eccellenti.
    • Malvasia delle Lipari: chi ama i vini da fine pasto non può non conoscere la Malvasia delle Lipari, una delle protagoniste del genere. Il bouquet è aromatico, ricco e fruttato, con note di albicocca, miele e macchia mediterranea. Al palato si fa sentire con la sua texture corposa e la gradazione alcolica piuttosto elevata, mitigata da armonia e dolcezza.
    • Malvasia di Schierano: aromatico, profumato e dolce, il vino che deriva da questo vitigno conquista grazie ai sentori di piccoli frutti, ma anche grazie a una notevole freschezza al palato.
    • Malvasia Bianca di Basilicata: le sue uve non vengono solitamente impiegate per la vinificazione in purezza, ma in blend per conferire il prodotto finale note aromatiche intense.
    • Malvasia Rosa: questo vitigno dagli affascinanti acini rosa viene utilizzato per produrre vini rosati dalla carica aromatica delicata, dal grado alcolico contenuto e dalla gradevole freschezza.

     

    In tavola con i vini Malvasia: a cosa abbinarli?

     

    vino bianco malvasia da abbinare al sushi

     

    Con la sua spiccata aromaticità e i sentori che virano verso le note dolciastre, verrebbe automatico pensare alla Malvasia come vino da fine pasto. Pur essendo innegabile che tra questo vino e i dessert ci sia un rapporto particolare, la Malvasia merita di essere portata in tavola anche nella sua versione secca, che si presta benissimo ad accompagnare piatti non troppo carichi di sapore.

    Un calice di Malvasia Colli Piacentini DOC "Sorriso del Cielo" 2022, per esempio, vinificato al 100% da uve di Malvasia di Candia, è ideale per l’aperitivo per eccellenza, ossia un tagliere di formaggi e salumi delicati, che questo vino affianca con una punta gradevole di sapidità e con aromi di frutta matura e tropicale. Ottimo anche come abbinamento con primi piatti dai sughi poco invadenti.

    Nella sua versione bianca, la Malvasia si rivela un prodotto eccellente anche per i piatti di mare, con del pesce al cartoccio o in umido, oppure con piatti più elaborati o grintosi: eccellente il connubio tra grigliata di crostacei e un Roma DOC Malvasia Puntinata Bianco 2022, ottenuto dall’omonimo vitigno coltivato nel Lazio.

    E con il sushi invece? Il crudo di pesce dà il meglio se sostenuto da una Malvasia Collio DOC, un vino friulano dai sentori agrumati che sciacqua il palato tra un uramaki e l’altro.

    Mentre le versioni a bacca bianca prediligono pesce e carni bianche, alle versioni a bacca rossa vengono affidati gli abbinamenti con i menù di carne più saporiti e impegnativi. Dalle ricette alla brace agli arrosti conditi con sughi importanti, dai piatti a base di selvaggina alle deliziose bombette pugliesi, la risposta è solo una: Malvasia Nera IGP Salento Notte Rossa, che conquista il naso con i suoi sentori di frutti maturi e accarezza il palato con una vellutata corposità.

     

    malvasia passito da abbinare ai dolci

     

    Tutta un'altra anima è quella sfoggiata dalla Malvasia aromatica e dolce, rappresentata magnificamente da un calice di Malvasia delle Lipari Passito 2022, con i suoi profumi speziati di albicocca, fichi secchi, miele e datteri. Ottimo con i dolci a base di frutta secca, si può apprezzare anche con la pasticceria secca, il gelato, i dolci al cucchiaio e quelli al cioccolato, ma anche con formaggi stagionati e semistagionati.

     

     

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