Nel creare il menù per il pranzo natalizio, spesso la scelta ricade sui classici salumi, arrosti e zamponi, ma perché non scegliere qualcosa di originale e diverso come un menù vegetariano? Ecco quali sono i vini da abbinare a un menù vegetariano natalizio, dall’antipasto al dolce!
Per aprire in bellezza: cosa bere con gli antipasti vegetariani
I menù vegetariani contengono molti elementi che possono dare vita ad aperitivi gustosi, come la pasta sfoglia e i crostini di polenta. Elementi rustici, ma caratterizzati da una versatilità che non fa rimpiangere carne e pesce!
Fagottini di pasta sfoglia con ricotta e spinaci e vino in abbinamento
Per aprire il pranzo di Natale nel migliore dei modi si possono preparare in pochi minuti dei gustosi fagottini di sfoglia farciti con ricotta e spinaci. La farcitura va prima stesa sulla superficie di un rotolo di sfoglia, per poi essere coperta da un secondo strato di pasta. La sfoglia va poi coppata con uno stampino, fino a ottenere dei bocconcini non solo deliziosi, ma anche belli da vedere.
In tavola possono essere accompagnati da un calice di "Le Masche" Piemonte DOC Chardonnay 2022. Questo vino si presenta giallo paglierino, elegante grazie ai suoi aromi di mela, pera e banana ed è caratterizzato da un gusto secco, sapido e rinfrescante, capace di sgrassare la texture lievemente untuosa della pasta sfoglia e di accompagnare, senza coprirli, i sentori della ricotta e degli spinaci.
Crostini di polenta con formaggio e funghi: quale vino si può abbinare?
Per un antipasto ancora più rustico, che rivisita la tradizione in chiave un po’ più moderna, si possono preparare dei buonissimi crostini di polenta (preventivamente cotta, lasciata raffreddare e tagliata a fette) con topping di taleggio e funghi. Il risultato è un piatto dai profumi inebrianti e dalla texture variegata: a conquistare il palato è la crosticina croccante della polenta bruscata, che lascia subito spazio alla morbidezza leggermente untuosa del formaggio fuso. In questo caso un rosso piemontese è quasi d’obbligo. Il candidato ideale è una bottiglia di "La Lisi" Barbera D'Alba Superiore DOC 2021, un prodotto dall’affascinante colore rosso rubino, che spicca nel calice conquistando prima di tutto lo sguardo. All’olfatto arriva fruttato, con sentori di frutti di bosco e lamponi, mentre l’esame gustativo rivela un sapore armonico e gradevolmente sapido, reso ancora più elegante dai 12 mesi di invecchiamento in rovere.
Vini da abbinare ai primi e ai secondi
Primi e secondi, di ricette sfiziose a base di verdure ne esistono però a bizzeffe, grazie alla varietà offerta dalla cucina vegetariana.
Lasagna al radicchio, un primo perfetto da accostare al vino rosso
Un’opzione valida e sfiziosa per un primo di Natale è la lasagna di radicchio, capace di stuzzicare il palato con un misto di sapori ben bilanciati, tra la dolcezza dell’immancabile besciamella e gli strati amarognoli di radicchio, preventivamente tagliato a listarelle e stufato in padella.
Si tratta dunque di una ricetta che conquista gli amanti dei retrogusti particolari, ma tutt’altro che di nicchia. L’ideale è gustare una generosa porzione di questo primo con un Pinot Grigio, un classico tra i bianchi. Nella sua versione italiana questo vino di origine francese regala sentori floreali complessi e dalla grande eleganza, tra i quali emergono soprattutto i profumi di frutta bianca, con note di albicocca, agrumi, miele e dei sentori speziati. Il palato è inoltre rinfrescato da una spiccata acidità.
Cosa bere con lo sformato di ceci
Dire secondi piatti significa dire proteine, un elemento nutritivo importante per chiunque, ma che chi segue una dieta vegetariana deve sostituire con maggiore attenzione.
Fortunatamente il mondo dei legumi ne offre una grande quantità. Un’ottima seconda portata per un menù natalizio vegetariano può dunque essere rappresentato da uno sformato di ceci. Questa ricetta unisce gusto e semplicità e può essere preparata sia cuocendo dei ceci secchi, sia utilizzando quelli in scatola. I legumi vanno poi frullati con il mixer e in seguito mescolati con uova, erbe aromatiche, formaggio grattugiato e un po’ di pangrattato per rassodare l’impasto. Il tutto va cotto in forno in una teglia per plumcake o per il ciambellone. Questo concentrato di sapori rustici e caserecci necessita di un bianco fresco, elegante e strutturato come un Vermentino Ligure, che si sposa con le caratteristiche gustative dei ceci grazie a una forte identità aromatica, tra note di pesca, mela e albicocca, ma anche sentori più particolari di erbe aromatiche. Al palato è sapido, strutturato, dalla buona persistenza. Un ottimo vino per un ottimo secondo!
Voglia di dolce? Ecco come chiudere il menù vegetariano di Natale
Per portare a conclusione un menù delle feste ci sono cioccolatini, torroni, frutta secca e mandarini, ma potrebbe mai mancare un dolce vero e proprio da assaporare tra una chiacchiera e l’altra?
Tiramisù di pandoro: una rivisitazione da abbinare a una bollicina
In pochi sanno resistere a un po’ di caffè fumante dopo il lungo pranzo di Natale. E perché dunque non servire il caffè in un modo più originale rispetto alla classica tazzina?
Lo si può fare, per esempio, con una generosa fetta di tiramisù, un dolce della tradizione che si adatta facilmente a ogni occasione. Per chi vuole renderla un po’ più festiva è possibile rivisitare la ricetta classica utilizzando delle fette di pandoro al posto dei savoiardi, magari riuscendo a riutilizzare in modo sostenibile un dolce tagliato la sera prima, durante la cena della Vigilia. I sapori però sono gli stessi della tradizione: quello dolce e corposo del mascarpone e quello leggermente amarognolo del caffè, da abbinare con uno Spumante Moscato d’Asti, un prodotto che ammalia il palato con le proprie note dolci, ma non risulta mai stucchevole. Le note di fiori e di agrumi si sposano alla perfezione al tiramisù, senza mai sovrastarne i sapori, mentre il gusto corposo invita subito al bis.
Un viaggio in Trentino: Zelten e Moscato Giallo
Chi invece la tradizione vuole rispettarla a tutti i costi può gustarsi una fetta di Zelten, un dolce trentino il cui nome particolare deriva dal tedesco Selten, che significa talvolta. La ragione per questo appellativo sta nel fatto che questo dolce viene preparato secondo tradizione solo durante il periodo natalizio.
Lo Zelten è una vera e propria carica di energia, grazie alla presenza di frutta secca di ogni tipo: fichi, mandorle, uvetta, pinoli, nocciole, noci e ciliegie candite, il tutto insaporito con un po’ di rum. Il vino migliore per affiancare questa delizia di Natale? Un "Vinalia" Moscato Giallo Alto Adige DOC 2019, che sembra richiamare i sentori del dolce con i propri - che ricordano i canditi e il miele - ottenuti dall’appassimento dei grappoli di Moscato Giallo.
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