È un vino giramondo, il Merlot, un prodotto nato e cresciuto su suolo francese, ma che ha presto deciso di rendersi indipendente dalla madrepatria e di diventare grande. La sua fama internazionale è testimone del fatto che ci è riuscito eccome, arrivando a toccare gli Stati Uniti, l’Australia, il Cile e il Sudafrica. In Italia ha però trovato condizioni climatiche e geologiche particolarmente favorevoli, dando vita a grandi prodotti regionali, la cui versatilità li rende perfetti per le più svariate occasioni conviviali. Ecco quali sono le principali zone di produzione e gli abbinamenti del Merlot!
Dalla Francia, storia e curiosità sul Merlot
Gli studiosi non hanno stabilito con certezza la data di nascita del vino rosso Merlot, ma le prime tracce del suo nome compaiono nel corso del XVIII secolo, all’interno di alcuni registri. Le notizie che lo vedono protagonista in quegli anni sono poche, ma dalle informazioni a disposizione si deduce sia originario della regione della Gironda, Bordeaux nello specifico, una zona particolarmente vocata alla viticoltura, dalla quale provengono infatti alcuni dei migliori vini rossi francesi.
Il clima mitigato dalla ventilazione e dalla buona presenza di foreste, nonché i suoli a prevalenza ghiaiosa, permettono ai vitigni di questa zona di crescere e maturare in modo equilibrato, dando vita a grandi risultati enologici, come il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e - per l’appunto - il Merlot, che del primo è un discendente.
Tra gli aspetti più curiosi di questo vino c’è soprattutto il suo nome. Sebbene sia conosciuto - soprattutto in Francia - con i termini Médoc Nir, Sémillon rouge e Picard, Merlot è l’appellativo universalmente più noto, derivato dal termine francese che indica il “merlo”. Questa particolare associazione potrebbe dipendere dal fatto che l’uva di questo vitigno assume un colore molto scuro, quasi nero, simile alle penne del merlo, ma è anche probabile che sia chiamato così per il fatto che la sua maturazione precoce lo rende un pasto ghiottissimo per questa specie.
L’avventura italiana del Merlot risale invece alla fine del XIX secolo, quando approdò in Friuli-Venezia Giulia e trovò il territorio ideale per prosperare. Quella non fu però l’unica regione ad accoglierlo a braccia aperte: Trentino-Alto Adige, Veneto e Toscana offrirono degli ottimi terroir per questo vitigno, che scese poi anche verso il Meridione, declinandosi in versioni dal più alto grado alcolico e dalle note speziate.
Un vino dai mille volti: zone di produzione e caratteristiche del Merlot
Estremamente variegata per quanto riguarda i terroir, l’Italia ha rappresentato un’ottima patria d’adozione per il Merlot, un vitigno che ha fatto dell’adattabilità uno dei tratti più significativi della propria personalità. Resistente e dall’ottima resa in diverse condizioni climatiche e su suoli di vario tipo, il Merlot apprezza però in particolar modo i climi equilibrati, con un buon bilanciamento tra temperature fredde e calde. Per questo motivo ha trovato terreno fertile in primo luogo nell’Italia settentrionale.
Il Merlot in Friuli-Venezia Giulia
In Friuli-Venezia Giulia il vitigno si è diffuso in particolar modo presso i Colli Orientali, conquistando la denominazione DOC della regione nel 1970. Questa zona di produzione - derivata da terre emerse dal mare milioni e milioni di anni fa - è composta in prevalenza da rilievi collinari che si mantengono tra i 100 e i 350 metri sopra il livello del mare. I suoli sono ricchi di argille e arenaria, con una buona presenza di calcare, particolarmente adatti alla viticoltura. Con qualche variante da zona a zona, si può dire che il clima sia ventilato e non troppo freddo, grazie alla protezione offerta dalla Alpi Giulie.
Da un terroir come questo nascono vini corposi e dalla buona tannicità. Il Merlot DOC Friuli 2021, per esempio, è sapido e asciutto al palato, con dei sentori leggermente erbacei che non appesantiscono però la freschezza del prodotto, che - con le dovute differenze da produttore a produttore - sfoggia all’olfatto aromi vellutati di frutta matura.
Il Merlot in Veneto
In Veneto il vitigno ha trovato un terroir favorevole soprattutto nelle zone dei Colli Euganei e dei Colli Berici, caratterizzate perlopiù da rilievi collinari di origine vulcanica e sedimentaria, con una buona presenza di argilla. Anche il clima mite e la media umidità sono condizioni importanti per il Merlot, che grazie a esse può crescere rigoglioso.
Le declinazioni di questo vino fanno degli aromi fruttati - di piccoli frutti in particolare - il proprio marchio di fabbrica, ai quali si associano delicati sentori floreali. Il Merlot Veneto IGT è degno di nota anche al palato, grazie a un sapore equilibrato e alla buona persistenza.
Il Merlot in Trentino-Alto Adige
Spostandosi di poco, il Merlot si può trovare con ottimi risultati anche in Trentino-Alto Adige. Anche in questo caso la zona di produzione ha da offrire prevalentemente colline e suoli di medio impasto, composti da ghiaia, argilla e calcare, molto adatti alla coltivazione del vitigno. La buona esposizione al sole delle vigne garantisce inoltre una buona maturazione dei frutti.
Il vino rosso Merlot Alto Adige DOC è intenso sia nel colore che nelle note aromatiche. Spiccano all'olfatto delle leggere sensazioni erbacee che rendono l’esperienza gustativa ancora più particolare, mentre all’assaggio si presenta pieno e ben strutturato.
Il Merlot in Toscana
Degna di nota tra le maggiori zone di produzione è infine la Toscana, dove il Merlot dà vita a uno dei cosiddetti SuperTuscan, ossia quei vini rossi toscani che non seguono un disciplinare rigido (come invece avviene per il Chianti Classico), ma che hanno conquistato un notevole pregio.
In questa regione il vitigno si coltiva soprattutto nella Val di Cornia, nella zona di Bolgheri e a Cortona, su terreni collinari (attorno ai 200 metri sopra il livello del mare) prevalentemente argillosi e calcarei. Il clima mediterraneo, reso mite dalla presenza della ventilazione proveniente dal mare, garantisce la maturazione piena dell’uva, arricchendo il loro profilo aromatico. Durante la degustazione di un Desiderio Toscana Merlot IGT, per esempio, quest’ultimo emerge con intensità, conquistando l’olfatto con sentori di frutti di bosco e note balsamiche dal carattere grintoso.
Merlot: caratteristiche e abbinamenti gastronomici
C’è chi lo ha definito un vino “ruffiano”, un po’ per l’estrema adattabilità del vitigno, che ha trovato terreni fertili in Paesi anche molto distanti tra loro, un po’ per il profilo organolettico morbido e suadente e una texture avvolgente e vellutata.
Il Merlot è un compagno perfetto a tavola, adatto a tutto pasto, ma che dà il meglio con alcuni specifici sapori. Negli antipasti o negli aperitivi, per esempio, si sposa alla perfezione con salumi e formaggi stagionati, meglio ancora se caratterizzati da sentori erborinati.
Il Merlot è un ottimo vino anche con primi e secondi. Apprezza paste e risotti, sia dai sapori delicati che grintosi, mentre si può abbinare facilmente sia alle carni bianche che a quelle rosse, ma anche a sapori più pungenti come quelli della selvaggina, ai quali si accompagna bene grazie alla tannicità definita e alla robustezza.
E se il menù prevede del pesce di lago? Non c’è bisogno di rinunciare al Merlot, che esiste anche nella versione a bacca bianca, fresca e fruttata, con sentori leggeri e suadenti di fiori e una buona persistenza al palato.
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