5 Rum cocktail per dare un tocco esotico alle tue serate

    Mojito o Piña Colada? La storia alcuni grandi classici della mixology

    5 Rum cocktail per dare un tocco esotico alle tue serate

    Che tu voglia prenderti un momento tutto per te per sorseggiarlo con calma, assaporandone ogni sfumatura, o preferisca mixarlo in un cocktail irresistibile, il Rum è sempre un piacere. Grazie alla sua versatilità unica e al suo carattere inconfondibile, è uno dei distillati più amati e bevuti al mondo. Con il suo tipico retrogusto che fonde note dolci e speziate, ci trasporta subito tra mari cristallini, spiagge bianchissime e l’atmosfera rilassata dei Caraibi. Hai voglia di stupire gli amici (o di coccolarti con un drink fatto a regola d’arte)? Ecco 5 cocktail con il Rum imperdibili!

     

    Che cocktail si possono fare con il Rum?

     

    Non tutti i Rum sono adatti alla mixology: alcuni distillati di un certo prestigio - prodotti da annate specifiche, pluripremiati o invecchiati a lungo - sono pensati per essere apprezzati a piccoli sorsi, abbracciando con i sensi ogni piccola sfumatura organolettica.

    Questo non significa però che per la produzione di cocktail siano da escludere le bottiglie di alta qualità, ma in genere per miscelare al meglio gli ingredienti senza perdere le loro caratteristiche primarie, è necessario fare affidamento a distillati dal profilo aromatico più immediato e netto, che doni corposità e sapore ai drink. Il mondo della mixology ha saputo fare propria questa regola basilare, dando vita ai più noti cocktail con il Rum, dei veri e propri evergreen che non stancano mai!

     

    1.    Mojito, un omaggio alle origini

     

    Nel mondo del food e del beverage esistono grandi classici che non passano mai di moda e che possono essere proposti e riproposti all’infinito. Difficile dire di no a una gustosa carbonara, così come è improbabile annoiarsi con un calice di Chianti Classico. Lo stesso vale per il Mojito, il cocktail con il Rum per eccellenza.

    Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando sulle navi mercantili era in uso mescolare un superalcolico chiamato tafia - simile al Rum, ma più economico - con del succo di agRumi e delle foglie di menta, per combattere lo scorbuto. Quando alla tafia si sostituì il Rum, la nuova miscela si diffuse massicciamente come bevanda ricreazionale, prendendo il nome di mojito - dal termine mojadito, “bagnaticcio” - da molti ritenuto il primo cocktail ufficiale della storia.

    La preparazione del mojito - per quanto semplice - richiede un approccio delicato. La mente (circa 3 rametti) non va infatti pestata, bensì schiacciata delicatamente tra le mani e mescolata assieme 12 g di zucchero di canna e 2 cl di succo di lime, all’interno di un bicchiere tumbler alto. Questo procedimento estrae gli aromi della pianta, tenendo a bada quelli amari. Si aggiunge poi il ghiaccio a cubetti, 4,5 cl di Pampero Rum Blanco, leggero e fruttato, e soda fino a riempire il bicchiere, decorando poi in modo minimalista con una ciuffetto di menta e una fettina di lime.

     

    2.    Piña Colada, per sentirsi su una spiaggia caraibica

     

    Quante volte hai desiderato che esistesse il teletrasporto per fare una pausa dalla frenetica routine quotidiana e rilassarti su una spiaggia caraibica? Basta una Piña Colada per rendere questo sogno a occhi aperti un po’ più vero. Questo drink è una coccola per il palato e una gioia per i sensi, che si perdono in una texture corposa e cremosa e nei sentori distintivi di ananas e cocco.

    Le sue origini si perdono tra varie teorie: leggenda vuole che a creare la Piña Colada fu il pirata Roberto Cofresi nel XIX secolo, ma è più probabile che la nascita ufficiale del drink sia da collocare negli anni ‘50 del Novecento, quando un bartender dell’Hilton Caribe di San Juan cercò di creare un nuovo drink, faticando un po’ prima di ottenere consensi dai suoi clienti.

    Oggi invece sono in moltissimi ad amare questo drink dai toni soavi, che va preparato agitando in uno shaker 17 cl di succo di ananas, 8,5 cl di crema di cocco e 4,5 cl di Rum con del ghiaccio tritato. Anche in questo caso il Rum chiaro è la scelta giusta - come un Rum Barceló Blanco, morbido e secco - per evitare sovrapposizioni di sapori.

    Il tutto va poi versato all’interno di un bicchiere di tipo hurricane e decorato con due triangolini di ananas infilzati su uno spiedino.

     

    3.    Daiquiri, per chi ama la semplicità

     

    Se trovi respingenti le ricette lunghe e complesse, il Daiquiri è il drink che fa per te, grazie ai suoi soli tre ingredienti e a una preparazione dalla semplicità estrema. Essenzialità è la parola che più descrive questo cocktail, che punta tutto sugli aromi morbidi del Rum e su quelli rinfrescanti del lime.

    Il Daiquiri non è cambiato molto rispetto alla sua veste originaria, ideata quasi per caso da un soldato americano approdato sull’omonima spiaggia nel 1889, al tempo della guerra tra il suo Paese e la Spagna. Messo in difficoltà dall’intensità del Rum liscio, decise di allungare il distillato mescolandovi un po’ di succo di lime e addolcendolo con dello zucchero. Negli anni ‘40 questo drink improvvisato conobbe una grande diffusione, in un periodo in cui la disponibilità di Rum era notevole, mentre oggi può essere declinato in molte varianti, tra cui quelle alla frutta sono le più apprezzate.

    Il semplice procedimento si adatta benissimo a una preparazione dell’ultimo minuto, per una degustazione in solitaria o di gruppo. Ti basta inserire 4,5 cl di Rum bianco, 1,5 cl di sciroppo di zucchero, 2,5 cl di succo di lime fresco in uno shaker e agitare bene, per poi versare il tutto in un'elegante coppa da Martini. In questo caso puoi aggiungere un po’ di complessità al cocktail utilizzando un Rum scuro e mediamente invecchiato, come un Don Papa Rum Masskara, un filippino maturato per 3 anni in botti di rovere, profumato di agRumi e morbido al palato. Non c’è bisogno di guarnizioni di alcun tipo: il Daiquiri ha fatto del proprio minimalismo un marchio di fabbrica!

     

    4.    Cuba Libre, l’incontro tra Rum e cola

     

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    Se il Daiquiri è il simbolo di una mixology immediata e minimalista, il Cuba Libre non è da meno, seppure in chiave più dolce e caramellata grazie alla fortunata accoppiata tra Rum e cola.

    La storia del Cuba Libre è la storia di un brindisi, fatto in onore dell’ottenimento dell’indipendenza di Cuba dalla Spagna, durante la guerra ispano-americana. Era il 1898 e - almeno secondo la leggenda - si decise di festeggiare l’unione tra i Paesi vincitori dello scontro mescolando in un drink gli ingredienti che li rappresentavano, come Rum cubano e cola americana, al grido di “¡Por Cuba libre!”, che inneggiava proprio alla liberazione dello stato.

    Leggenda o verità, non cambia il fatto che - nella sua semplicità - il Cuba Libre non ci ha messo molto a conquistare i posteri, grazie ai sentori morbidi del Rum, a quelli dolciastri della cola e quelli più rinfrescanti del succo di lime. Questi tre ingredienti vanno semplicemente mescolati in un tumbler alto con quantità rispettivamente di 5 cl, 12 cl e 1 cl, optando per un Rum bianco o per un esemplare scuro (rigorosamente cubano). Un ottimo candidato è Eminente Rum Reserva Aged 7 Years, caratterizzato da sentori ammalianti di caffè, torba e vaniglia.

    Da non dimenticare poi il ghiaccio, per amplificare la freschezza di questo cocktail e una fettina di lime sul bordo del bicchiere per guarnire!

     

    5.    Hurricane, un tripudio di frutta

     

    Poche cose evocano il ricordo dell’estate quanto la frutta, soprattutto quella tropicale. Se ne sei amante e non ti spaventa l’idea di aggiungere qualche voce in più alla lista della spesa, l’Hurricane può essere l’idea perfetta per un drink gustoso, rinfrescante e adatto al palato di tutti. La paternità di questo cocktail - nato a New Orleans negli anni ‘40, pochi anni dopo la fine del Proibizionismo - è attribuita a Pat O’Brien, proprietario dell’omonimo pub della città. L’uomo aveva bisogno di far fronte all’enorme scorta di Rum che aveva a disposizione e che non riusciva a vendere in altro modo, così decise di impiegarlo per la preparazione di un drink nuovo e beverino, che potesse conquistare un’ampia clientela. Diede così vita all’Hurricane, un concentrato di gusto e di freschezza che entrò di diritto nella storia della mixology tradizionale. Lo shaker sarà ancora il tuo migliore amico: versaci 6 cl di Rum scuro (puoi puntare su un prodotto invecchiato come Rum Brugal Gran Reserva "1888" Doblemente Añejado, dai toni fruttati avvolgenti) e 6 cl di Rum chiaro, 3 cl di succo d’arancia, 3 cl di succo di lime, 1,5 cl di sciroppo di frutto della passione e 1,5 cl di sciroppo di zucchero. Un cucchiaino di sciroppo di granatina e una manciata di cubetti di ghiaccio completeranno l’opera.

    Agita bene e servi nel classico bicchiere svasato, che ha infatti preso il nome di Hurricane. Uno spiedino di frutta mista creerà la decorazione perfetta, esaltando l’elegante colore rosa acceso di questo drink.

     

     

     

     

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