Supertuscan: i vini che non ti aspetti

    La produzione di vini rossi toscani di alto pregio

    Supertuscan: i vini che non ti aspetti

    Quando si parla di vini italiani, naturalmente si pensa subito alla Toscana, la prima regione italiana a produrre vino rosso a tutto pasto. Qui la produzione di vino ha origini antiche che risalgono agli Etruschi, popolo che introdusse la viticoltura fin dal 500 a.C. 

     

    Nel corso dei secoli, la Toscana è diventata famosa per i vini rossi prodotti con uve Sangiovese, come il Chianti, il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. È negli anni Sessanta del Novecento, però, che una maggiore ricerca della qualità, l’utilizzo di tecniche innovative in cantine, la diffusione delle barrique e l’introduzione di vitigni internazionali, portò al lancio di vini di alta qualità definiti Supertuscan

     

    Cosa sono i Supertuscan?

     

    Il termine “Supertuscan” fu utilizzato inizialmente dalla stampa anglosassone alla metà degli anni Ottanta ma, in realtà, già alla fine degli anni Sessanta erano nati i primi vini, come il Sassicaia e il Vigorello di San Felice, seguiti poi dal Tignanello.

     

    Ma cosa sono i Supertuscan? Si tratta di vini rossi di alto pregio ottenuti o da uve Sangiovese in purezza, oppure da blend di uve Sangiovese e vitigni internazionali, come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot.

     

    L’origine dei Supertuscan è legata al desiderio di molti produttori toscani della zona del Chianti Classico di ricercare una maggiore qualità del prodotto, esigenza che divenne ancora più forte quando nel 1986 lo scandalo del vino al metanolo fece vacillare la fiducia del consumatore nei confronti del produttore.

     

    La produzione dei Supertuscan

     

    Il 65% della superficie toscana votata a vite è a base di Sangiovese, uva a bacca rossa protagonista dei grandi vini rossi toscani famosi in tutto il mondo. Per la produzione di Supertuscan, accanto al vitigno autoctono, vengono selezionati vitigni internazionali tipici della zona di Bordeaux. 

     

    Non solo però: infatti per far sì che un vino venga definito Supertuscan, è fondamentale il metodo di produzione che prevede il passaggio in botti di rovere di piccole dimensioni, le barriques.

     

    Uno dei primi Supertuscan a vedere la luce fu il Tignanello nel 1971, prodotto da Piero Antinori e dall'enologo Giacomo Tachis. Fu un vino rivoluzionario, frutto di un blend di Sangiovese, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, che ispirò tante altre cantine, come quella del Marchese Incisa della Rocchetta che diede vita al celebre Sassicaia. Grazie a quest’ultimo vino eccellente, i Supertuscan ottennero la fama internazionale che ancora oggi li contraddistingue. 

     

    I Supertuscan più famosi

     

    bolgheri tenuta san guido

     

    Primo vino dell’azienda Tenuta San Guido, Sassicaia è un’etichetta iconica prodotta per la prima volta nel 1968. Storica cantina della zona di Bolgheri, nella Maremma toscana, vanta 75 ettari dedicati esclusivamente alla produzione di questo vino di pregio. Per questo motivo, la denominazione Bolgheri Sassicaia spetta esclusivamente a questa tenuta: uvaggio minimo 80% Cabernet Sauvignon. Dall’intenso colore rosso granato, è un vino elegante e al palato spicca per l’armonia e la struttura.

     

    Tra i grandi vini rossi dei Marchesi Antinori, spicca naturalmente il Tignanello, nato negli anni Settanta e che vanta numerosi premi a livello mondiale. Prodotto per la prima volta nel 1971 da Piero Antinori a partire da uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, è un vino che invecchia in barrique. Si presenta di colore rosso rubino intenso, caratterizzato da ampie note di frutti rossi, lamponi e liquirizia. In bocca risulta equilibrato e spicca per le note minerali che gli regalano un finale lungo e persistente.

     

    Miglior vino al mondo secondo la rivista americana Wine Spectator nel 2000, Solaia nasce nel 1978 nella cantina dei Marchesi Antinori, un’annata eccezionale che rese disponibile una quantità di Cabernet superiore alle aspettative e superiore anche alle necessità del famoso Tignanello: fu l’inizio di un successo senza confini.

     

    Potente e complesso, Bolgheri Superiore DOC “Ornellaia” 2017 è frutto di un blend interessante: 56% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot, 10% Petit Verdot e 9% Cabernet Franc. Figlio di una delle annate più calde della Toscana, è caratterizzato da un colore intenso scuro, mentre al naso sprigiona profumi di frutti rossi maturi, accompagnati da note di tabacco dolce e di vaniglia. Di incredibile pregio, è un perfetto vino da abbinare a un menù di carne.


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