Malgrado la sua storia vinicola non sia antica come quella di molti altri Paesi, il Nord America è oggi una realtà di punta nel settore enologico. Dalle calde colline della California al fresco clima dell’Oregon, gli Stati Uniti hanno tratto il meglio dalla fusione di vitigni europei e locali, portando in tavola una notevole ricchezza organolettica. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui vini americani più famosi, tra storia, caratteristiche e abbinamenti gastronomici!
Un successo quasi casuale: storia della viticoltura negli Stati Uniti
La produzione vinicola per come la si conosce oggi prese piede negli Stati Uniti nel XVI secolo, dopo che Colombo aprì le porte alla colonizzazione europea del Nuovo Mondo. La presenza di viti nella zona settentrionale del continente risale però già all’epoca vichinga. Bisognerà tuttavia aspettare il 1500 per scorgere i primi tentativi consapevoli di una produzione vinicola, tramite l’importazione da parte dei coloni inglesi di tralci di vite europea e la loro coltivazione in Virginia.
Nel XVIII secolo i presidenti Benjamin Franklin e Thomas Jefferson conobbero i vini francesi nel corso dei loro viaggi diplomatici in Europa, e decisero di riproporli anche negli Stati Uniti. Fu in particolare la California a dare buoni risultati, con una produzione che subì un’impennata anche grazie all’importazione della varietà Zinfandel (altro nome per indicare il Primitivo).
L’inizio del Proibizionismo segnò una battuta d’arresto nella storia vinicola statunitense, che conobbe una ripresa solo negli anni ‘70.
Quali sono le principali zone vinicole negli USA?
Malgrado le iniziali difficoltà, oggi si produce vino pressoché in tutti gli Stati Uniti, ma solo alcune zone hanno conquistato un ruolo di spicco nel panorama enologico mondiale.
California
La California vanta da sola circa il 90% dell’intera produzione americana e imbottiglia ogni anno rossi e bianchi di grande levatura, come Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Syrah, Zinfandel, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Riesling. Il merito di questo successo va attribuito alle capacità e all’esperienza dei viticoltori, ma anche al terroir, caratterizzato da estati calde e poco piovose e inverni freddi nell’entroterra, nonché da brezze rinfrescanti sulla costa dovute alla vicinanza dell’Oceano Pacifico. I vini della California possono variare a seconda delle sue regioni (la più nota è Napa Valley), ma solitamente presentano una buona gradazione alcolica, un’anima fruttata gradevole e beverina e sensazioni organolettiche ricche.
Oregon
Anche l’Oregon - situato sulla costa di Nord-Ovest - sa il fatto proprio, grazie a condizioni climatiche che fanno delle temperature fresche il proprio tratto principale. La vicinanza alla costa contribuisce anche al buon livello di umidità, mentre l’eterogeneità del suolo garantisce la nascita di vini americani dalle caratteristiche diverse: tra i rossi spicca il Pinot Nero, mentre tra i bianchi si possono trovare ottimi esempi di Chardonnay, Pinot Grigio e Riesling. I vini dell’Oregon sono solitamente fini e ricchi di sfaccettature, nonché caratterizzati da una buona acidità, dovuta alle basse temperature che caratterizzano le sue regioni produttive, tra le quali la più famosa è Willamette Valley.
Washington
Lo Stato di Washington si sta rapidamente ritagliando uno spazio nel panorama enologico statunitense e mondiale. Ciò si deve al clima particolare, influenzato dalle montagne che delimitano a est la principale zona vinicola (in gran parte situata nella Columbia Valley), creando un microclima asciutto e caldo. Il suolo mescola rocce di origine vulcanica ai terreni sabbiosi che caratterizzano le zone fluviali. I vini qui prodotti tendenzialmente presentano un’anima fruttata, fresca e acidula, che si intensifica negli esemplari invecchiati in botti di rovere. Tra i rossi più diffusi sono il Cabernet Sauvignon e il Merlot, mentre tra i bianchi sono degni di nota lo Chardonnay, il Riesling e il Sauvignon Blanc.
New York
Lo Stato di New York è in ascesa per quanto riguarda la produzione di vino. La gran parte della produzione vinicola nello Stato di New York si basa sulla coltivazione di varietà locali o ibride (Baco Noir, Catawba, Delaware e Concord tra i rossi, Cayuga, Niagara, Seyval Blanc e Vignoles tra i bianchi) e da vitigni europei quali il Cabernet Sauvignon, il Merlot, lo Chardonnay, il Riesling e il Gewürztraminer. La zona di produzione principale, Finger Lakes, è caratterizzata da un suolo ricco di calcare, ghiaia, limo e scisto, dovuto alle numerose glaciazioni, mentre la vicinanza dei laghi mitiga le temperature invernali più rigide. In questo contesto vengono prodotti in linea di massima vini corposi e dalla gradazione alcolica elevata, dai tannini moderati e dal buon livello di acidità.
Texas
Il Texas è diventato negli ultimi tempi una zona vinicola molto apprezzata da critici e wine lovers di tutto il mondo, che qui possono apprezzare rossi come il Cabernet Sauvignon e Merlot, e bianchi come lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc, il Chenin Blanc e il Riesling. Con delle notevoli differenze da zona a zona, i vini texani sono vivacizzati da toni minerali e aciduli, che donano un tocco brioso al bouquet organolettico prevalentemente fruttato. Il merito di questa propensione per la viticoltura va ricercato nei suoli ricchi di calcare, sabbia e granito e nelle particolari condizioni climatiche del Texas, che ricalcano in parte quello dei Paesi più caldi e soleggiati d’Europa. Le temperature elevate anticipano a luglio il periodo di vendemmia.
Gli Stati Uniti in 5 vini: caratteristiche e abbinamenti gastronomici
Data l’enorme produzione di vino - concentrata soprattutto in California e nella Napa Valley - non è facile stabilire quali siano i vini migliori e più rappresentativi degli Stati Uniti. È tuttavia ben più fattibile imparare qualcosa di più sui vini americani attraverso 5 bottiglie!
- Chardonnay California 2021: in questa bottiglia si possono percepire in modo netto i sentori di frutta a polpa gialla e bianca, intensificati dalla maturazione in botti di rovere e addolciti da un finale vanigliato. Tratti come questi accompagnano in tavola aperitivi a base di formaggi freschi e piatti di mare, dalle ricette a base di crostacei ai pesci cucinati in umido. Regala però sorprese interessanti anche all’interno di un menù vegetariano a base di pannocchie arrostite e peperoni alla griglia.
- "Native Son" Napa County 2019: tra i migliori vini della Napa Valley, questo affascinante ed eccellente blend di Zinfandel, Petit Syrah, Malbec, Merlot e Tempranillo (vinificati separatamente) tiene alto il nome che la California si è costruita nel tempo. È il frutto di una maturazione di minimo 16 mesi in botti di rovere, che ha contribuito ad amplificare il suo colore rosso rubino intenso, e gli aromi ammalianti di ciliegie e spezie, che si possono ritrovare anche durante l’esame gustativo.
- "The Big Top" Zinfandel: in questo vino californiano lo Zinfandel è stato usato in purezza per dare vita a un’esperienza gustativa inebriante. Nel calice sfoggia una veste di colore rosso intenso, mentre all’olfatto si può percepire un gradevole intreccio di toni fruttati, speziati e vanigliati. Un sorso di questo vino si sposa alla perfezione con piatti di carne di vario tipo.
- "Seven Oaks" Cabernet Sauvignon 2019: fruttato e leggermente acidulo al palato, strutturato e corposo, questo vino ha tratto il meglio dalla maturazione in rovere e si presta bene all’invecchiamento. Da bere con primi piatti dai sughi di carne o con piatti di carne di vario tipo, dai panini con hamburger e pulled pork, ai filetti, dagli arrosti alle grigliate.
- Wente Morning Fog Chardonnay: protagonista immancabile dei pranzi domenicali a base di primi di pesce, delle grigliate di crostacei o degli aperitivi di mare sfiziosi. Questa sua versatilità si deve al bouquet organolettico intenso e aromatico, amplificato dall’aggiunta di Gewürztraminer. I sentori di frutta tropicale e mela verde evolvono in un finale leggermente tostato, mentre la sottile acidità rende l’assaggio ancora più fresco e gradevole.
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