Com’è nata l’azienda?

L’azienda è nata nel 2001 per volontà di mio padre, Francesco Condello, che ha deciso di lasciare il mondo della finanza nel quale lavorava con successo da trent’anni per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione, la viticoltura. Il suo progetto enologico è legato alla riscoperta del Sangiovese di Predappio che sulle nostre colline è stato coltivato per centinaia di anni ma che negli ultimi decenni era stato in gran parte dimenticato per rincorrere produzioni più semplici.

Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano.

Coltiviamo in prevalenza sangiovese, in accordo con la storia e le tradizioni, e in piccola parte merlot. La scelta delle varietà è solo in apparenza una scelta fatta dal viticoltore, in realtà è la terra che sceglie e noi viticoltori non possiamo che ascoltare la sua voce ed interpretarla.

Quale messaggio vuoi dare con il tuo vino?

Non c’è un messaggio unico che vorrei dare con i miei vini: mi auguro trasmettano eleganza ma vorrei anche che ognuno vi trovasse all’interno il proprio messaggio. Per me un grande vino tocca l’anima delle persone e quindi mi piacerebbe che ognuno trovasse qualcosa di proprio in ogni mia etichetta.

Cosa ti lega di più al tuo territorio e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?

In Romagna ho trascorso la mia infanzia e a questa terra sono legati i miei ricordi di bambina: crescendo in un piccolo paese impari ad apprezzare la genuinità delle persone, la bellezza della natura e la gioia della condivisione: questi sono aspetti che ritrovo anche nei miei vini.

Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare di più ai tuoi vini?

Amo molto abbinare ai miei vini piatti a base di tartufo che in autunno sono molto comuni in Romagna. Ma sono ottimi anche gli abbinamenti con arrosti e formaggi tradizionali.

Un tuo bel ricordo enologico.

Il mio primo viaggio in Borgogna fatto assieme ad una mia amica produttrice di Barolo nel corso del quale abbiamo provato emozioni fortissime e abbiamo conosciuto molti produttori che hanno dedicato tutta la loro vita a questo mestiere. In quei giorni abbiamo imparato cosa significa produrre un vino con l’anima.

Un secondo ricordo enologico che porto sempre con me sono le memorie delle vendemmie fatte da bambina nella vigna di mio nonno. Vendemmie che profumavano di felicità e allo stesso tempo mi insegnavano il duro lavoro in vigna.

Il vino: passione solitaria o condivisa?

Sicuramente condivisa. Il vino unisce le persone, in tutto il mondo e in ogni occasione. È uno degli aspetti che lo rende così affascinante.

Passioni a parte il vino: cosa ami fare nel tempo libero?

Amo fotografare. La fotografia permette di catturare sensazioni di un istante e renderle infinite e condivisibili. Cosi come il vino, la fotografia ferma nel tempo le emozioni e permette ad altre persone di esserne partecipi.

Un sogno un rimpianto e un progetto.

Il sogno più bello è stato quello di mio padre, che ha realizzato la nostra azienda e che mi ha permesso di entrare nel suo sogno e l’ha fatto diventare anche il mio.

Non ho rimpianti, sono felice di ogni scelta che ho compiuto nella vita e sono orgogliosa di dare il mio contributo per far crescere nel mondo il Sangiovese di Predappio.

Questo è anche il mio progetto: passare la mia vita tra i nostri filari di sangiovese, e vendemmia dopo vendemmia migliorare e crescere assieme al mio vino.

Un messaggio agli amici di Svinando.

Ogni bottiglia di vino è una piccola opera d’arte che prima di arrivare sulla vostra tavola è stata forgiata dal lavoro e la passione di tanti artigiani. Quando la stappate pensate che molte persone hanno messo la loro anima nel realizzarla e sono felici nel sapere che altre persone la stanno condividendo.

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