Differenti tappi di sughero per differenti bottiglie di vino

    Differenti tappi di sughero per differenti bottiglie di vino

    A vite, a corona, di plastica, sintetico o di metallo. A volte persino in vetro. Può assumere le forme più diverse, eppure, quando pensiamo al tappo di una bottiglia di vino, siamo tutti abituati ad immaginarlo in un solo modo: il classico tappo di sughero naturale.

    In effetti è il più diffuso, almeno da quando, alla fine del XVII secolo, probabilmente grazie a un’intuizione del frate benedettino Dom Perignon (a cui si attribuisce “l’invenzione” dello champagne), questo tipo di tappo ha iniziato a diffondersi in tutta Europa, in sostituzione dei meno pratici tappi in legno allora in uso.

    Al di là dell’innegabile fascino, il tappo di sughero è particolarmente adatto alla conservazione e all’affinamento del vino grazie a tutta una serie di caratteristiche peculiari: è impermeabile, inoltre la sua elasticità naturale gli consente di adattarsi perfettamente alle misure del collo della bottiglia.

    La sua traspirabilità poi è adatta a un invecchiamento ottimale del vino, in quanto lascia passare la giusta quantità di ossigeno, che va a riempire lo spazio lasciato vuoto dal vino evaporato e ammorbidisce i tannini.

    E’ questo il motivo principale per cui è consigliabile mantenere le bottiglie di vino inclinate, affinché il tappo rimanga sempre umido, evitando così di seccarsi e perdere la sua elasticità, facendo passare troppa aria che finisce per rovinare il vino.

    Anche quando si parla di tappo di sughero tuttavia, è necessario fare delle distinzioni. Ne esistono infatti vari tipi: monopezzo (il più pregiato), multipezzo, colmato, a fungo, tecnico, sintetico, incapsulato… ce n’è per tutti i gusti!

    Il tappo di sughero sarebbe quasi perfetto, non fosse per un fastidioso difetto: il sentore “di tappo” che, circa nel 7/8% dei casi, conferisce al vino. Tale difetto non è dovuto, contrariamente a quanto molti pensano, a parti del tappo che si mescolano incidentalmente col vino, bensì a un fungo della quercia del sughero, l’Armillaria mellea.

    Da questo punto di vista, i tappi in silicone rappresentano una scelta migliore. Inoltre conservano meglio le caratteristiche organolettiche del vino, ma non sono adatti all’affinamento, in quanto non permettono un sufficiente passaggio di aria. Quindi, ad ogni bottiglia… il suo tappo!

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