Il 2022 è stata un’annata tendenzialmente calda, sebbene Bolgheri si sia distinta (soprattutto la collina) da altre zone d’Italia e della stessa Toscana. L’autunno ha portato piogge abbondanti con temperature sopra la norma, che sono scese sensibilmente da fine novembre e per tutto dicembre, causando un fermo vegetativo delle piante e l’eliminazione naturale dei parassiti della vite. Il proseguo dell’inverno è stato piovoso e, dalla fine di febbraio, le temperature hanno avuto un rapido rialzo che ha creato condizioni di forte umidità. Sono seguiti un marzo inusuale, con temperature miti e assenza di piogge, e una primavera variabile che, da fine aprile, ha virato su temperature oltre la media stagionale, con caldo afoso. Questo, nel delicato momento della fioritura e dell’allegagione, ha comportando una forte selezione e, di conseguenza, una produzione ridotta. L’estate si è svolta al di sopra della media stagionale e in assenza di piogge, tuttavia, il carattere pedoclimatico del territorio (vicinanza al mare, forte ventilazione e l’escursione termica tra la notte e il giorno) ha determinato l’ottima qualità dell’uva. Netta la differenza tra la collina e la pianura, dove la situazione è stata più difficile. Fine agosto ha portato una perturbazione con piogge e abbassamento termico. La 2022 non è stata un’annata facile né generosa per quantità, ma le uve provenienti dagli impianti di collina sono risultate eccellenti con ottimo equilibrio di acidità totale e tenore alcolico non eccessivo. Le Difese 2022 si presenta con una bella intensità di frutto, morbidezza e piacevolezza dei tannini ben integrati.
Il 2022 è stata un’annata tendenzialmente calda, sebbene Bolgheri si sia distinta (soprattutto la collina) da altre zone d’Italia e della stessa Toscana. L’autunno ha portato piogge abbondanti con temperature sopra la norma, che sono scese sensibilmente da fine novembre e per tutto dicembre, causando un fermo vegetativo delle piante e l’eliminazione naturale dei parassiti della vite. Il proseguo dell’inverno è stato piovoso e, dalla fine di febbraio, le temperature hanno avuto un rapido rialzo che ha creato condizioni di forte umidità. Sono seguiti un marzo inusuale, con temperature miti e assenza di piogge, e una primavera variabile che, da fine aprile, ha virato su temperature oltre la media stagionale, con caldo afoso. Questo, nel delicato momento della fioritura e dell’allegagione, ha comportando una forte selezione e, di conseguenza, una produzione ridotta. L’estate si è svolta al di sopra della media stagionale e in assenza di piogge, tuttavia, il carattere pedoclimatico del territorio (vicinanza al mare, forte ventilazione e l’escursione termica tra la notte e il giorno) ha determinato l’ottima qualità dell’uva. Netta la differenza tra la collina e la pianura, dove la situazione è stata più difficile. Fine agosto ha portato una perturbazione con piogge e abbassamento termico. La 2022 non è stata un’annata facile né generosa per quantità, ma le uve provenienti dagli impianti di collina sono risultate eccellenti con ottimo equilibrio di acidità totale e tenore alcolico non eccessivo. Le Difese 2022 si presenta con una bella intensità di frutto, morbidezza e piacevolezza dei tannini ben integrati.
Il logo con la stilizzata rosa dei venti fa sognare molti appassionati, italiani e non. E’ l’immagine della mitica Tenuta San Guido di Bolgheri, quella dove nasce il più famoso dei vini rossi italiani, il Sassicaia. Questo Toscana IGT Le Difese è un po’ il suo fratello minore, base Cabernet Sauvignon al 70% e Sangiovese al 30%. La lavorazione inizia con un’accurata selezione a mano dei grappoli, seguita da una fase di pressatura e diraspatura soffice delle uve. Fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata, senza aggiunta di lieviti esterni. Segue la fase di fermentazione malolattica, svolta sempre in acciaio, che si conclude verso la metà di novembre. Al termine, il vino viene lasciato affinare per circa 8 mesi in barrique di rovere francese, di terzo passaggio dopo il Sassicaia. Colore rosso rubino, al naso rivela un bel profilo olfattivo, caratterizzato da una certa fruttuosità seguita da un bel tono floreale. In bocca è piacevolmente speziato, con note leggermente balsamiche. Avvolgente e fine, fresco ed elegante. La bella trama tannica è perfettamente integrata e apre a un finale di ottima pulizia e persistenza. Compagno perfetto di grandi carni alla griglia e del pollo arrosto con patate.
Non si può pensare al borgo di Bolgheri senza far riferimento all’opera di Mario Incisa della Rocchetta e della mitica Tenuta San Guido. Prima di lui, infatti, anche sulla costa a poca distanza di Livorno, le uve coltivate erano quelle tipiche della regione, con il Sangiovese su tutte. Mario Incisa della Rocchetta, però, ebbe un’intuizione e fu il primo a produrre un vino bordolese, quindi basato su Cabernet, su terreno italiano. Era convinto, e con il senno di poi possiamo dire che aveva ragione, che la zona di Bolgheri aveva una chiara somiglianza con l’area di Graves. Fu così che nel lontano 1968 nacque il Sassicaia. E fu subito un successo. Il resto è storia.
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