Cosa: Qui la Toscana è Super
Perché: Perché sa attendere per anni il momento giusto per rivelarsi in tutto il suo splendore
Perfetto con: Piatti della tradizione a base di cinghiale
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Cosa: Qui la Toscana è Super
Perché: Perché sa attendere per anni il momento giusto per rivelarsi in tutto il suo splendore
Perfetto con: Piatti della tradizione a base di cinghiale
Beautiful, serene aromas of sweet berries and wild flowers with light lavender and fresh sage. Really aromatic. A firm, silky red with medium to full body and ultra fine tannins that are polished and beautiful. Lots of blue fruit and blackberries follow through to a beautiful finish. Really tight and polished. Bright acidity. Will be lovely to drink in a few years. The 217 and 216 were about power, but the 218 is about finesse and subtlety. Try after 224.
Alzi la mano chi non ha mai desiderato di assaggiare questo vino! Il nome Sassicaia, o meglio il brand, come dicono gli esperti, è uno dei più famosi a livello planetario. Simbolo stesso del buon bere italiano e oggetto del desiderio per migliaia, forse milioni, di appassionati in ogni angolo del mondo. Per lui è stato coniato il termine di Supertuscan, per indicare i grandi vini toscani prodotti non con Sangiovese ma con il più classico dei tagli internazionali, il bordolese, di Bordeaux. 85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc provenienti dal bel vigneto di Tenuta San Guido a Bolgheri, in cantina questo incredibile rosso segue una rigorosa procedura di produzione che culmina con un periodo di maturazione in barrique di rovere francese, per un terzo nuove e per il resto di primo e secondo passaggio, della durata di 24 mesi, mantenendo separate le masse fino al momento dell’assemblaggio finale che avviene circa un mese e mezzo prima dell’imbottigliamento e della successiva fase d’affinamento in vetro. Colore rosso porpora con riflessi violacei, Sassicaia 2018 è ancora un vino molto giovane che non ha alcun timore di attendere per anni il momento giusto per rivelarsi in tutto il suo splendore. Al naso è molto intenso e persistente. Fine, ampio con sentori floreali e profumi di sottobosco ma anche garbatamente speziato. In bocca è persistente, intenso, sapido e giustamente tannico. Poi caldo, di buon corpo ma ben equilibrato e soprattutto molto, molto, fine. Impossibile sbagliare l’abbinamento in questo caso. Sassicaia 2018, infatti, si sposa bene a secondi piatti raffinati a base di carni rosse o cacciagione. Ottimo con le grigliate, gli arrosti o i semplici filetti di manzo. Da provare anche con i classici piatti della tradizione toscana a base di cinghiale.
Non si può pensare al borgo di Bolgheri senza far riferimento all’opera di Mario Incisa della Rocchetta e della mitica Tenuta San Guido. Prima di lui, infatti, anche sulla costa a poca distanza di Livorno, le uve coltivate erano quelle tipiche della regione, con il Sangiovese su tutte. Mario Incisa della Rocchetta, però, ebbe un’intuizione e fu il primo a produrre un vino bordolese, quindi basato su Cabernet, su terreno italiano. Era convinto, e con il senno di poi possiamo dire che aveva ragione, che la zona di Bolgheri aveva una chiara somiglianza con l’area di Graves. Fu così che nel lontano 1968 nacque il Sassicaia. E fu subito un successo. Il resto è storia.
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