Difficile immaginare un taglio più campano di questo. Falanghina per il 60% e Biancolella per la parte restante. Se la Falanghina non ha certo bisogno di presentazioni, la Biancolella è un vitigno molto particolare che si trova solo in Campania, sia sulla terra ferma che nelle isole. Dotata di buona freschezza, è un vitigno che si presta bene a più di una lavorazione. In questo caso Marisa Cuomo la coltiva nei suoi bei vigneti a picco sul mare, a Furore, appunto, e nei comuni limitrofi. Allevate in parte con il classico sistema a Pergola e a raggiera atipica, le uve vengono vendemmiate (ovviamente a mano) nella prima decade di ottobre. Giunte in cantina integre, dopo la diraspatura e la pigiatura, le uve vengono sottoposte a pressatura soffice. Il mosto fiore, illimpidito, viene inoculato con lieviti selezionati per dare inizio alla fermentazione. Prima dell'imbottigliamento, il vino riposa solo in serbatoi di acciaio inox. Colore giallo paglierino scarico, al naso rivela un delicato profumo di frutta che riporta agli inconfondibili odori mediterranei della zona di origine. In bocca è ampio ed equilibrato, con una lieve dominanza della nota acidula a dar man forte alla freschezza degli aromi.