Il 1868 è l’anno in cui Antonio Carpenè fonda la Società Enologica Trevigiana, da cui, anni dopo, nacque l’azienda vinicola che ancora oggi noi conosciamo e apprezziamo. A questo anno è dedicato un pregiato Prosecco DOCG, prodotto con uve provenienti dal una delle “rive”, ossia dei vigneti storici della Denominazione. In questo caso, Rive di San Pietro in Barbozza. Dopo un’attenta selezione dei grappoli, si passa a un’accurata vinificazione che inizia con la pigiatura in presse che agiscono sugli acini in modo soffice. Il mosto fiore viene fatto fermentare a bassa temperatura per ottenere un vino base piacevolmente profumato che a sua volta verrà avviato alla delicata fase della presa di spuma in autoclave. Nasce così un elegante spumante, caratterizzato da un colore piacevolmente paglierino, con leggere sfumature verdoline. Al naso si scopre un bouquet elegante e raffinato, con delicate note fruttate, floreali, balsamiche e minerali. In bocca, invece, un vino fresco, delicato, asciutto e armonico.
Fermi tutti. Qui si fa la storia. Del vino, ovviamente. Stiamo per entrare nel cuore della cantina dove il Prosecco ha preso vita per la prima volta. E per farlo non si può trascurare la figura dell’illustre scienziato, chimico, ricercatore, padre della moderna enologia e tra i primi artefici della spumantistica Italiana. Il fondatore della Carpene? Malvolti e della prima scuola enologica d'Italia. Stiamo parlando di Antonio Carpenè che, in contatto con i più importanti scienziati dell'epoca, scrive trattati di enologia e brevetta nuove tecnologie per la produzione dei vini. Antonio Carpene?, insieme a tre soci, fonda a Conegliano la Società Enologica Trevigiana, e pochi anni dopo, grazie al sostegno dell'amico Cav. Angelo Malvolti, la trasforma nel primo Stabilimento Vinicolo Trevigiano Carpene? Malvolti. Il 1873 è un anno fondamentale. E’ proprio allora, infatti, che debutta il Prosecco. E lo fa letteralmente con il botto, dato che viene presentato addirittura all'Esposizione Universale di Vienna. Antonio Carpenè era riuscito a trasformare il vino locale, fino ad allora prodotto solo dai contadini di Conegliano e Valdobbiadene per proprio uso e consumo e con metodi casalinghi ed empirici, in un vino di fama internazionale realizzato, per la prima volta, con metodi e rigore scientifici. Oggi alla guida dell’azienda c’è Rosanna Carpene?, esponente della quinta generazione della dinastia più longeva della spumantistica italiana. E con lei il padre Etile, attuale Presidente e principale artefice dello sviluppo economico e produttivo dell’azienda.