Attenzione… Se siete alla ricerca di un piccolo gioiello per chiudere in bellezza un pranzo o una cena e non volete scegliere il classico passito siciliano, questo è il vino che fa per voi. Siamo in Liguria e questo è un Pigato passito. Un’uva rara, lavorata con maestria da una piccola azienda famigliare. Ma procediamo con ordine. Non tutte le vendemmie consentono al viticoltore di sfidare i tempi di maturazione dell’uva. È un lavoro lento, preciso, oneroso che non permette errori di valutazione. Le uve devono essere sane, integre, mature, in poche parole perfette. Quando queste condizioni si verificano, però, c’è la possibilità di dar vita a qualcosa di davvero unico. Le uve, in questo caso provenienti dai vigneti aziendali di casa Durin a Ortovero e ”Ponterotto”, parte allevate a cordone speronato e parte ad alberello, nei vigneti datati, vengono selezionate e adagiate delicatamente su plateau per l’appassimento naturale. Ossia con il solo aiuto di sole e vento. Dopo 5/6 settimane, l’uva ormai “passa viene sgrappolata manualmente, per essere avviata alla lavorazione. La fermentazione è lenta e viene svolta a basse temperature. In seguito, l’affinamento avviene in piccole botti di rovere. Nel calice si presenta di un bel colore giallo ambrato, con riflessi di oro. I profumi sono intensi e persistenti e richiamano la frutta secca e quella candita, in particolare le scorze di arancia e i frutti tropicali maturi. Poi miele e confetture, con una bella nota minerale. In bocca è dolce ma con il giusto supporto di freschezza. Ricorda i fichi secchi, i datteri, le prugne e la vaniglia. Ottimo vino da meditazione, si accompagna bene a dolci semplici, con mandorle e frutta secca. Da provare anche con formaggi saporiti come il Gorgonzola e il Roquefort.