Cosa: Un blend ben riuscito
Perché: Per chi vuole un rosso di carattere
Perfetto con: Polenta con brasato
Cosa: Un blend ben riuscito
Perché: Per chi vuole un rosso di carattere
Perfetto con: Polenta con brasato
Sull'etichetta di questo vino, tra parentesi molto elegante, si legge: Vallée d'Aoste Torrette Superieur élevé en fût de chêne, ossia affinato in botti di rovere. Non è difficile immaginare, dunque, che genere di vino sia. E' prodotto con un taglio di tre vitigni differenti. Petit Rouge al 70%, poi Fumin per il 25% e Cornalin per il restante 5%. Tre vitigni che si trovano bene in Valle d'Aosta perché non temono il suo clima fresco ma richiedono ottime esposizioni per assorbire tutto quello che possono dal sole che splende durante il giorno. Le uve usate per la produzione di questo Torrette Sup. arrivano da quattro diverse parcelle che si trovano nei comuni di Saint Pierre, Villeneuve, Sarre e Charvensode. Siamo ben oltre i 700 metri sul livello del mare e in alcuni casi i vigneti sfiorano addirittura i 900 metri. Ai limiti della viticoltura italiana. Affinamento in barrique esauste per 12 mesi, questo rosso si presenta nel bicchiere di un bel colore rubino fitto, con ancora sfumature porpora ne che rivelano il carattere giovane. Al naso si scoprono intensi profumi di spezie, mora, confettura e sottobosco. In bocca, invece, è ben strutturato e gratificante. Si percepiscono delle chiare note di vaniglia e incenso che accompagnano sensazioni erbacee. Il tannino c'è e si sente ma non disturba per nulla dato che è ben maturo e levigato. Lungo e piacevole è anche il finale che lascia in bocca una nota gradevolmente fruttata.
Ci vuole una certa dose di eroismo a decidere di fare vino in Valle d'Aosta. E ovviamente anche un pizzico di follia. Qualità che non mancano certamente in casa Anselmet, che di questo si occupano da tempi assai remoti. Sembra, infatti, che le prime tracce di un Anselmet impegnato tra vigne e botti ai piedi del Monte Bianco risalgano addirittura al 1585. Da allora, di padre in figlio, gli Anselmet hanno via via consolidato il loro rapporto con le montagne e, nel 1978, Renato Anselmet ha dato vita alla cantina che oggi noi tutti conosciamo e apprezziamo. Dai suoi vigneti ottimamente esposti e situati tra i 600 e i 900 metri sul livello del mare, Anselmet raccoglie uve di alta qualità. Vitigni tradizionali e autoctoni che vengono lavorati con passione e competenza nella bella cantina di Villeneuve, in provincia di Aosta, per poi raggiungere i mercati di tutto il mondo. Raccogliendo, ça va sans dire, i premi e i riconoscimenti più prestigiosi.
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