Per gli sportivi “la Rossa” è sinonimo di Ferrari e automobilismo. Per gli appassionati di vela, Rossa è solo la Luna che tiene incollati agli schermi milioni di marinai da divano. Per gli appassionati di vino La Rossa potrebbe invece diventare presto sinonimo del vitigno Barbera, perché evoca il caratteristico colore rosso brillante dei vini prodotti con questa varietà. In questo caso, Cantina Aresca la propone in versione d’Asti “Superiore”, dal momento che viene fatta maturare in legno per un periodo minimo di 6 mesi, e prevede una gradazione alcolica tra i 14 e i 14,5 gradi. Nel calice si presenta di un bel colore rosso rubino brillante. Il profumo è elegante, con note di ciliegia matura e lampone. In bocca si rivela un vino pieno ed elegante, con note di frutti rossi e un piacevole finale che richiama la vaniglia. Per una serata in stile piemontese, questa è certamente la bottiglia giusta da portare in tavola. Con i bolliti, in particolare, ma anche con un bel primo piatto condito con un invitante sugo di carne.

Già il nome è tutto un programma. Testa Balorda, il Grignolino proposto qui da Cantina Aresca, richiama le espressioni usate dalle nonne che richiamano con dolcezza i propri nipotini, impegnati a combinare chissà quale marachella (tanto per restare in tema di vecchie parole desuete). E chissà. Magari anche la nostra testa sarà un po’ “balorda” dopo aver bevuto una bottiglia di questo piacevole vino. Perché il Grignolino è così, nobile autoctono piemontese, dà vita a vini di estrema finezza, eleganza e leggerezza. Vini che possono facilmente ingannare, invitandoci a berne un calice di troppo. Nel bicchiere, infatti, si presenta di un incredibile colore rosso cerasuolo scarico. Al naso i profumi sono finissimi e richiamano direttamente quelli della rosa e delle spezie dolci. Stesse gradevoli sensazioni si ritrovano poi anche in bocca, dove rivela anche un grande equilibrio tra tutte le sue componenti.

Pensi al Piemonte, e in particolare alla regione del Roero, e necessariamente immagini a eleganti vini a base Nebbiolo, magari maturati a lungo in botti di legno di diverse capacità. Il Roero, però, è anche (e per alcuni soprattutto) terra di favolosi vini bianchi, figli della lavorazione di un vitigno, l’Arneis, che da queste parti è perfettamente ambientata. Ne è un bel esempio questo Arneis DOCG prodotto da Aresca, frutto di una vinificazione accurata che parte con la pressatura soffice delle migliori uve conferite in cantina. Il mosto così ottenuto viene avviato velocemente alla fase di fermentazione a temperatura controllata, all’interno di vasche di acciaio, al termine della quale, dopo le consuete operazioni di illimpidimento, viene lasciato anche per la successiva fase di maturazione. Occorrono almeno 4 o 5 mesi per raggiungere il giusto grado di affinamento e scoprire un bel vino caratterizzato da un colore giallo paglierino brillante. Al naso incanta per le sue note di pera, pesca ed albicocca, mentre in bocca il sapore è fruttato e pieno. Ben sostenuto da una buona gradazione alcolica, questo Roero Arneis stupisce per il finale sapido e complesso. Ottimo come aperitivo, questo interessante bianco del territorio sa accompagnare bene piatti delicati a base di pesce. Ottimo, per esempio, con una gustosa pasta allo scoglio, in bianco o anche in rosso.