Giardino Rosé - si legge sul sito dell'azienda - "racconta il paesaggio toscano e le proprie origini attraverso toni delicati, aggraziati e fini. Il suo nome esalta la propria natura floreale". Stiamo parlando di un rosato targato Santa Cristina, Toscana IGT che nasce da uve Sangiovese in larga maggioranza con l'aggiunta di varietà autoctone complementari. Un rosato delicato e profumato che nasce da una lavorazione accurata e che prevede una pigiatura soffice per ottenere un mosto poco colorato e, in parte, anche una breve macerazione di parte della massa in serbatoi di acciaio inox, per estrarre maggiormente gli aromi varietali dalle bucce. Fermentazione a freddo e affinamento in acciaio permettono quindi di ottenere un vino caratterizzato da una bella componente aromatica. Giardino Rosé si presenta nel calice di un affascinante colore rosa fior di pesco. Al naso è intrigante e piacevole: spiccano note fruttate che ricordano il melograno, il pompelmo rosa, le fragoline di bosco, la mela verde e la pera. In bocca, invece, è contraddistinto da una buona freschezza, accompagnata da una piacevole morbidezza. Rosato versatile e facile da abbinare, accompagna una semplice merenda o un pasto completo. Piatti dai sapori delicati, di pesce o di carne, ma anche formaggi freschi e verdure di stagione.

Cosa fai? Pensi alla Toscana e non pensi al Vermentino? Non sia mai! Questa storica e tradizionale varietà, toscana ma non solo, viene valorizzata dall'esperienza di Santa Cristina, diventando un vino piacevole, con un sapore fresco e minerale. Toscana IGT, la raccolta delle uve giunte a perfetta maturazione si svolge tra la seconda e la terza settimana di settembre. Giunta in cantina, l’uva viene diraspata, pigiata e sottoposta a una soffice pressatura. Il mosto così ottenuto viene raffreddato per favorirne il naturale illimpidimento. Segue la fermentazione, in vasche di acciaio e il successivo affinamento, sempre in acciaio, fino al momento dell’imbottigliamento, che in genere avviene all'inizio della successiva primavera. Nel calice Santa Cristina Vermentino si presenta di un tipico colore giallo paglierino. Al naso spiccano intense note floreali di gelsomino ben in armonia con sensazioni di banana e melone. In bocca, invece, è equilibrato, "saporito" (come viene definito dai suoi produttori), con una buona freschezza e, appunto, una spiccata mineralità. Dall'aperitivo in avanti, è sempre il momento giusto per stappare questo Vermentino. Vale la pena di conservarne sempre un paio di bottiglie in frigorifero. Per una cena a base di pesce, una merenda tra amici o un dopo cena progettando le prossime vacanze... in Toscana!