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Cosa: Da vecchie viti di Aglianico del Vulture
Perché: Per la sua innegabile propensione all'invecchiamento
Perfetto con: Secondi di carne, saporiti ma non troppo strutturati
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Cosa: Da vecchie viti di Aglianico del Vulture
Perché: Per la sua innegabile propensione all'invecchiamento
Perfetto con: Secondi di carne, saporiti ma non troppo strutturati
Prodotto e imbottigliato da Casa Vinicola D'Angelo - Rionero in Vulture (PZ), Italia
Prodotto in Italia
There's a wild, earthy edge to the nose of this singlevineyard wine, with aromas of forest berries, violet, truffle and a slight hint of barnyard. There's drive and poise to the palate, where cherry and blackberry flavors are wrapped in earth and floral accents. There's an accessibility to the tannins that makes this enjoyable now, but it should hold well through 2028. ALEXANDER PEARTREE
A balanced red, with light, silky tannins and a crowdpleasing mix of ripe and juicy cherry and strawberry fruit, dried thyme, citrus and spice flavors. Drink now through 2022. 7,000 cases made, 2,500 cases imported. — AN
Vecchie viti, con un’età media di oltre 30 anni. E’ questo il segreto dell’Aglianico del Vulture DOC proposto qui da cantina D’Angelo. Vigne capaci di dar vita a grappoli di grande concentrazione e qualità, grazie anche ai suoli di medio impasto vulcanico. Da un punto di vista concettuale, questo è il vino DOC di entrata di casa D’Angelo. Un Aglianico del Vulture da godere a pieno, fino all’ultimo sorso. Come spesso accade, però, questo Aglianico in gioventù si mostra energico e a tratti irruente. Con il passare del tempo, invece, affinando in bottiglia, si arrotonda e armonizza tutte le sue componenti. Figlio di una lunga maturazione di circa un anno e mezzo in botti grandi, nel bicchiere questo Aglianico si caratterizza per il bel colore rosso rubino intenso, con sfumature granato che diventano via via sempre più evidenti con l’invecchiamento. Al naso i profumi sono ricchi e piacevoli, con note di frutti di bosco, tipiche del vitigno. In bocca, invece, è decisamente asciutto, pieno e con tannini maturi e vivaci. Con il passare degli anni, poi, acquista ulteriore rotondità e armonia. Ottimo subito, è un vino che non teme sicuramente di invecchiare a lungo. Ben conservato in una cantina al fresco e al riparo dalla luce, per anni sarà in grado di regalarci grandi occasioni gastronomiche, specie se accostato a piatti di carne, saporite e non troppo strutturate.
“Il vino, il grande vino, è la somma della cultura di un luogo“. E la famiglia D’Angelo rappresenta, ormai da quasi un secolo, uno dei simboli della tradizione vinicola lucana. Un’avventura che, dopo quattro generazioni, è oggi affidata a Erminia e Rocco, attuali titolari del marchio. Una storia che va di pari passo con l’affermazione dell’Aglianico del Vulture, da potente sconosciuto a simbolo del “Made in Basilicata”. I vigneti aziendali si dividono tra Barile e Maschito. Zone con caratteristiche diverse ma entrambe vocate e adatte alla produzione di vini di qualità. 25 ettari in totale, coltivati principalmente con il vitigno principe, l’Aglianico del Vulture, ma anche Merlot, Primitivo, Malvasia e Moscato. Ben 14 etichette tra vini rossi, bianchi, rosé e spumanti, per una produzione complessiva di circa 250mila bottiglie, in larga parte destinate ai mercati esteri.
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