La storia del Malbec, vitigno di antica origine bordolese, è strana e affascinante allo stesso tempo. In patria, schiacciato come era tra due giganti come il Merlot e il Cabernet Sauvignon, il povero Malbec faticava a mettersi in evidenza. Lontano da casa, in altri paesi europei e oltre oceano fin sulle Ande, ha invece trovato modo di esprimersi al meglio, dando via a vini di grande piacevolezza e longevità. Così è successo anche in Veneto, dove TerraMusa lo lavora in purezza per dar vita a questo Malbech IGT Veneto Orientale. E non lo fa da un anno o due. Ma addirittura da quasi mezzo secolo. Di colore rosso rubino, non eccessivamente compatto, ha profumi piacevolmente vinosi e intensi. Bastano pochi secondi, e qualche giro nel calice, per cogliere tutta la fragranza di un bouquet piacevolmente fruttato e fresco. In bocca, invece, si scopre un vino caratterizzato da un bel sapore asciutto, piacevolmente erbaceo e giustamente tannico. Buono oggi, è un vino che ha buona capacità di invecchiare e che si accompagna con soddisfazione ad arrosti con sughi e al coniglio in salmì.
Per TerraMusa l’agricoltura biologica non è una passione passeggera legata a mode del momento. TerraMusa, infatti, azienda vinicola di Pramaggiore, è orgogliosamente bio fin dal 1999. Nata nel 1972 su iniziativa del Cav. Dino Musaragno, noto impresario edile, la storia di TerraMusa inizia con l’acquisto di 20 ettari che poi diventano 30 negli anni successivi. Ci troviamo nel comprensorio Doc Lison-Pramaggiore e nella Doc Venezia. Attualmente alla guida dell’azienda c’è Moreno, figlio del fondatore. Con lui è già attivo anche il figlio Umberto che rappresenta la terza generazione dell’azienda. Negli anni sono stati fatti ingenti investimenti e impegnativi lavori sul terreno. Il tutto nel più assoluto rispetto dell’ambiente. Scelte precise e mirate per ottenere un prodotto di qualità e affrontare con determinazione i mercati di tutto il mondo.
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