L'annata 2006 in Champagne è stata segnata da un clima vario, con una primavera calda e asciutta seguita da un'estate calda e temporalesca. Queste condizioni hanno portato a una vendemmia leggermente anticipata, con uve ricche e mature. Gli champagne del 2006 sono noti per la loro opulenza e rotondità, con aromi di frutta gialla, spezie dolci e sottili note tostate. Al palato, offrono una ricchezza cremosa e una texture piena, bilanciata da un’acidità morbida. Sebbene già piacevoli da bere, questi vini mostrano anche una notevole capacità di evolvere con il tempo, guadagnando complessità.
L'annata 2006 in Champagne è stata segnata da un clima vario, con una primavera calda e asciutta seguita da un'estate calda e temporalesca. Queste condizioni hanno portato a una vendemmia leggermente anticipata, con uve ricche e mature. Gli champagne del 2006 sono noti per la loro opulenza e rotondità, con aromi di frutta gialla, spezie dolci e sottili note tostate. Al palato, offrono una ricchezza cremosa e una texture piena, bilanciata da un’acidità morbida. Sebbene già piacevoli da bere, questi vini mostrano anche una notevole capacità di evolvere con il tempo, guadagnando complessità.
Imbottigliato da Veuve Clicquot
Prodotto in Francia
La Grande Dame è la Cuvée de Prestige della Maison Veuve Clicquot. Ed è un tributo alla più celebre tra le dame della regione, quella Madame Clicquot che, a discapito di tutto e di tutti, è riuscita a creare una delle più prestigiosi maison di Champagne. Veuve Clicquot possiede vigneti nei migliori Grand Cru della regione fin dal 1760. Del resto Madame Clicquot sapeva che, per produrre il miglior champagne, le occorrevano le uve migliori. E grazie a un intuito straordinario, identificò alcuni lotti che si rivelarono tra i migliori della regione. Tra questi Verzenay, Verzy e Bouzy, utilizzati nell'assemblaggio de La Grande Dame. Veste sontuosa color oro rosa, con leggeri riflessi ramati, questo incredibile Champagne si rivela morbido e corposo. Raffinato e fresco. Frutto di un lungo e lento invecchiamento nelle cantine Veuve Clicquot, questo Rosé è buono già oggi ma gode di un potenziale di invecchiamento davvero incredibile. Gli esperti della Maison sono certi che, ben conservato in cantina, possa tranquillamente evolvere e continuare a migliorare per oltre 15 anni. In attesa della giusta occasione per stapparlo e servirlo in abbinamento a piatti di carne, anche saporiti, come un arrosto di manzo o delle costolette di agnello. Ottimo, però, anche con il pesce o con i piatti della cucina vegetariana. Da provare, per esempio, con dei deliziosi pomodori ripieni cotti al forno.
Se lo Champagne oggi è quello che è, anche da un punto di vista stilistico, molto lo si deve alla celebre “vedova”, Veuve Clcquot. Una delle più conosciute e rispettate donne dello Champagne che ha contribuito con il suo lavoro, la grande determinazione e l’intuito, a rendere il famoso vino con le bolle francese un vero e proprio simbolo di eleganza e raffinatezza. Creò il primo Champagne Millesimato nel 1810, inventò la table de remuage, antenata delle moderne pupitre, e realizzò il primo Champagne Rosé nel 1816. Ma le sorti della vedova Clcquot sono soprattutto legate a quelle dell’impero russo, fin dagli albori il primo cliente della maison. Oggi Veuve Clicquot, che fa parte del prestigioso gruppo del lusso LVMH, dispone di oltre 390 vigneti in tutta la regione, costituiti per oltre l’80% da appezzamenti Grand Cru e Premier Cru.
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