Una terra incantevole a solo una manciata di chilometri dalla periferia milanese, per anni la cantina della buona borghesia cittadina. Siamo nell’Oltrepò e la protagonista di questa confezione è la cantina Losito & Guarini, con la sua bella storia tutta italiana iniziata nel lontano 1910. Qui ci sono le sue sei etichette più distintive, per quando a tavola cerchi un tripudio di tradizione (senza sensi di colpa per la linea): una vivace Bonarda, un caldo Buttafuoco, un aromatico Moscato, un freschissimo Riesling, un fruttato Sangue di Giuda e un internazionale Pinot Nero, che però qui si sente perfettamente a casa.
Se in mente hai un tagliere di salumi e formaggi, torte salate, i tortelli della tradizione e poi una grigliata o un brasato, con loro vai sul sicuro.
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(cod. S7176)
Se l’aperitivo prevede un ricco tagliere di salumi tipici dell’Oltrepò e torte salate, e poi si prosegue con una pasta al sugo o con dei tortelli della tradizione, per poi gratificarsi con dei secondi composti da brasati di carne, grigliate e formaggi di media stagionatura. Insomma, se il pranzo o la cena è di quelli importanti, questo è il vino giusto. Un rosso della tradizione, piacevolmente frizzante, prodotto a partire da uve di Croatina in purezza. Dopo una prima vinificazione in acciaio a temperatura controllata, il vino viene avviato a una seconda fase di fermentazione in autoclave a 16 gradi. Ne deriva un rosso caratterizzato da un bel colore rubino carico e vivace che appena versato si copre con una spuma violacea, compatta e persistente. Al naso rivela profumi intensi di viola selvatica, ciliegia e frutti di bosco. In bocca, invece, è piacevolmente pieno, avvolgente, morbido e persistente. Con un retrogusto fresco e un tannino piacevolmente strutturato
Il nome Buttafuoco pare derivi dal dialetto “al buta me al fogh” che significa “scalda come il fuoco”. Del resto si tratta di un vino dotato di un bel carattere e corpo importante. Quello proposto qui da Losito & Guarini nasce da uve Croatina, Barbera e Uva Rara, vendemmiate manualmente in cassetta per essere conferite in cantina senza subire stress. La vinificazione è semplice ma accurata e prevede una prima fase di pigiadiraspatura delle uve, seguita da una macerazione prefermentativa per estrarre colori e profumi. Segue fermentazione e affinamento in vasche di acciaio inox. Rosso rubino carico con leggere venature granate, questo vino presenta profumi intensi che richiamano i frutti di bosco, la mora, il lampone e i ribes. Il tutto reso più interessante e complesso grazie a una nota speziata e di caffè. In bocca è decisamente secco e robusto, con richiami evidenti di chiodi di garofano e pepe nero.
C’era una volta il Moscato. E per fortuna c’è ancora. Specie quelli buoni, come questo proposto da Losito & Guarini. Provincia di Pavia IGP, questo bianco aromatico è prodotto a partire da uve Moscato bianco che crescono intorno al 45° parallelo, ossia proprio a metà strada tra polo Nord ed equatore. Dopo la raccolta, manuale, le uve vengono portate in cantina per essere sottoposte alla classica fase di pressatura e criomacerazione, per preservare tutti gli aromi più sottili del frutto. Segue una fermentazione a temperatura controllata con lieviti selezionati, e una fase di affinamento in sempre in acciaio termocondizionato. Prima di incontrare la bottiglia, poi, il vino viene avviato a una seconda fase di fermentazione naturale in autoclave per renderlo piacevolmente petillant. Giallo paglierino carico, con riflessi verdognoli, al naso rivela tutto il buono del suo varietale, con profumi delicati che richiamano i fiori di acacia e il miele, ma anche la pesca, l’albicocca e gli agrumi. In bocca è dolce ma equilibrato. Piacevolmente fresco, è il vino da abbinare alla classica torta di mele della nonna.
Il più autoctono tra i vitigni internazionali coltivati in Oltrepò. Il Pinot Nero, originario della francese Borgogna, sulle colline della provincia di Pavia dimostra di sentirsi davvero a casa. Non a caso l’Oltrepò è il più grande serbatoio europeo di questo vitigno, perfetto per essere lavorato in rosso, come in questo caso, ma anche in bianco o come base per uno dei famosi DOCG regionali. Il “C’era una volta” di Losito & Guarini nasce da uve di Pinot Nero in purezza, cresciute all’ombra del 45° parallelo, a metà strada, dunque, tra polo ed equatore. Vendemmia manuale in cassetta, le uve vengono conferite in cantina per essere prima pigiadiraspate e poi avviate alla fase di macerazione, in questo caso arricchita da una macroossigenazione, per ottenere la perfetta estrazione del colore. Segue la fermentazione a temperatura controllata con lieviti selezionati e l’affinamento, in acciaio, fino al momento di incontrare la bottiglia. Colore rosso rubino vivace, presenta profumi intensi, che richiamano la viola selvatica, la ciliegia, i frutti di bosco e le spezie come il pepe nero. In bocca è pieno, avvolgente, morbido e persistente. Tannino piacevole e buona struttura. Perfetto anche come aperitivo, con un tagliere di formaggi e salumi è semplicemente ideale.
Il vitigno Riesling Italico (e con lui il Renano) è una delle varietà più diffuse in Oltrepò pavese, con circa 1.500 ettari di vigneto. Di sicuro è uno dei più rappresentativi di questa terra incantevole che dista solo una manciata di chilometri dalla periferia milanese e che per anni è stata la cantina della buona borghesia cittadina. C’era Una Volta, Riesling in purezza proposto qui da Losito & Guarini, nasce da una lavorazione accorta delle uve raccolte a piena maturazione e selezionate a mano. Si inizia con pigiadiraspatura e criomacerazione per favorire l’estrazione dei profumi. Poi pressatura soft e fermentazione a temperatura controllata con lieviti selezionati. Affinamento in acciaio e imbottigliamento quando il vino è stabile e integro. Colore giallo paglierino con riflessi dorati, il profumo è piacevolmente aromatico, con sentori di frutta fresca, pera, pesca, albicocca ed eleganti fragranze floreali. In bocca è secco, caratterizzato da un sapore fresco e sapido, con una buona nota acidula. Perfetto con piatti delicati, come dei gamberoni o dei tranci di tonno alla griglia.
La leggenda narra che Giuda, pentito del tradimento verso Gesù, dopo la morte venne fatto resuscitare, chissà perché proprio a Broni, in Oltrepò. I cittadini, riconoscendolo, cercarono di ucciderlo. Ma Giuda seppe farsi perdonare nuovamente guarendo le viti malate. E così, riconoscenti, gli venne dedicato un vino. Solo leggende, ovviamente. Ma belle da raccontare agli amici prima di stappare una bottiglia come questa. Il Sangue di Giuda di Losito & Guarini nasce da un taglio di uve Croatina, Barbera, Uva rara e Nespolina, tutte varietà tipiche della zona. La vinificazione è accurata e non prevede l’uso di legni per l’affinamento. Si ottiene così un vino caratterizzato da un bel colore rubino carico, con riflessi porpora e ricoperto da una spuma compatta e persistente. Al naso è intenso, persistente e riccamente fruttato, con note di confettura di lampone, mirtillo, mora e sentori di violetta. In bocca è dolce ma fresco. Un bel rosso vellutato che si accompagna bene con crostate o con formaggi delicatamente erborinati.
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