Chi ama Barolo e Barbaresco non si accontenta di bere un buon vino rosso. Ama, piuttosto, apprezzare le diverse sfumature che un territorio unico come la Langa sa domare ai vini che vi si producono. E’ il caso di questo Barbaresco proposto da Piazzo Comm. Armando. Fratìn, infatti, è un territorio speciale. Una collina baciata dal sole e una delle zone più vocate per la coltivazione del nobile Nebbiolo. Il suo curioso nome deriva da una vecchia comunità di frati che un tempo abitava un convento sulla sua sommità. Le uve di questa vigna sono vinificate separatamente, per dare vita a un vino dai caratteri intensi, complessi e di grande struttura. Modernista come concezione, questo Barbaresco evolve per almeno 9 mesi in barrique, a cui segue un altro periodo di affinamento in bottiglia all’interno delle belle cantine interrate. Rosso rubino profondo e compatto, ha riflessi che accennano alla tonalità granata. Al naso è intenso e complesso. Si percepiscono sentori fruttati di confettura, prugne secche e lampone. Ma ciò che stupisce maggiormente è l’inconfondibile nota di viola tipica di questo vitigno, a cui si accompagnano sentori più evoluti di spezie, tra cui spiccano la cannella e il pepe verde. In bocca è caldo e secco, tannico e strutturato. Favoloso vino da invecchiamento, già oggi si abbina bene sia a secondi piatti di selvaggina quali faraona e cinghiale, che a formaggi di media e lunga stagionatura.
La valorizzazione del Nebbiolo e del suo potenziale d'affinamento è uno degli obiettivi fondanti dell’azienda albese della famiglia Piazzo. Una cosa che oggi potrebbe apparire scontata ma che ai tempi, siamo negli anni 60, si rivela un’intuizione molto importante. Erano i tempi, infatti, in cui il Nebbiolo era preferito ad altre varietà più ricercate e dunque più redditizie. I poderi coltivati si trovano in diverse zone di Langhe e Roero, con vigneti di proprietà che vanno da Barbaresco a Barolo, comprendendo al loro interno le varietà più tipiche dell'area. Negli anni, sotto la guida prima del fondatore Armando e di sua moglie Gemma, poi della figlia Marina e del marito Franco, e infine dei nipoti Simone e Marco, la cantina Piazzo Comm. Armando ha fatto del rispetto del territorio, della diffusione della cultura piemontese e della ricerca continua del miglioramento dei veri e proprie capisaldi. Ne sono derivati vini fortemente territoriali che non hanno faticato a ottenere ottimi riscontri su tutti i mercati del mondo.
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